BANCA LOCALE Questa mattina nella sede centrale della Cassa di Risparmio di Savona in corso Italia ho fatto un’ora di coda insieme ad altri correntisti anziani o sofferenti. Ho chiesto sommessamente spiegazioni e mi è stato cortesemente risposto che manca il personale. In effetti anch’io avevo fatto questa constatazione perchè il personale al banco si fa un mazzo così. |
Le responsabilità, come supponevo, stanno in alto. E in alto più in alto che c’è stanno il munifico presidente Carisa dottor Luciano Pasquale e i fidati subalterni che la dirigono. Magari ci vorrebbero far credere che tra i 24000 disoccupati savonesi, oltre alle migliaia di cassaintegrati, non si trovano quattro o cinque ragionieri con cui rimpolpare lo striminzito organico e magari Pasquale, che non è nuovo a sortite di questo genere, ci verrà a raccontare che la colpa è dei giovani e nessuno vuol più studiare da contabile. Un’ultima osservazione. Che cosa fanno le molte (forse troppe) associazioni di consumatori ed utenti? Non sarebbe compito loro segnalare con forza questo strapotere delle banche, esercitato non solo attraverso i misercordiosi salvataggi di Monti ( vedi il recente salvataggio al Monte dei Paschi dopo anni di sperperi e clientele) ma anche nei confronti dei bistrattati piccoli risparmiatori e pensionati costretti con le buone o con le cattive ad aprire il conto corrente per accreditare la pensione. Et last, but not least che cosa dicono i rappresentanti degli enti locale e quindi dei partiti nella Fondazione De Mari, si attivano solo quando si recano (allo sportello?) a ritirare il consistente gettone. E i giornali locali che dicono? |