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BALNEARI INTRAPPOLATI NELLA BOLKESTEIN

BALNEARI INTRAPPOLATI NELLA BOLKESTEIN
SI ERGE PALADINA LA REGIONE LIGURIA
CON VACCAREZZA E SCAJOLA

Ed ecco la “casta“dei balneari riunirsi in un meeting a Rimini a versare lacrime di coccodrillo e piangere miseria, questa casta di arricchiti stagionali che da troppi anni gestiscono in maniera feudale le concessioni demaniali con il pagamento di canoni irrisori, (la media a livello nazionale si attesta a 50 centesimi al metro quadro annuo), su spiagge che per loro invece valgono oro.

Riesce veramente difficile recepire le loro richieste, perché è del tutto assurdo affermare che si perdono 100 mila posti di lavoro, quando al contrario questi posti di lavoro aumenterebbero notevolmente, visto che attualmente la maggior parte dei dipendenti dei balneari sono tutti parenti o amici con scarsissima professionalità e pagati… come?

E comunque quello che potrebbe succedere con l’avvento di nuovi titolari di concessione va a tutto vantaggio della clientela e del turismo in generale, aumenterebbero le offerte con migliori servizi e la sostituzione di attrezzature ormai obsolete.

In Francia, Spagna, Grecia e altri paesi nostri concorrenti in offerta turistica, le Amministrazioni non si sognano minimamente di concedere, come avviene in Liguria, 3800 concessioni su 300 km di costa, basta andare a vedere come sono tenute e organizzate le spiagge con tutti i confort necessari a costo zero.

Come mai non c’è stata nessuna protesta negli altri paesi su questa direttiva che ribadisce il sacrosanto principio-dovere della libera circolazioni di beni servizi nei paesi Comunitari.

La Regione Liguria con gli interventi di Vaccarezza e Scajola cerca di tamponare la decisione della Corte Europea sulla legittimità della proroga al 2020 rispetto ai tempi previsti da questa ormai famosa direttiva Bolkestein.

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