“Proprio vero che basta una campagna elettorale perché le cadreghe corrano ai ripari e facciano una delle tante cose mai fatte come si deve in anni di legislatura. L’ultima è quella secondo cui Regione avrebbe approvato lo stanziamento di un milione e 740mila euro per l’integrazione scolastica e formativa per l’anno 2024 degli studenti con disabilità. Era l’ora, ma non basta. Si tratta di una cifra insufficiente per le esigenze dei ragazzi. I dati, poi, sono quelli del 2023: quando dicono che sosterranno “l’autonomia e la comunicazione personale di 443 studenti con disabilità, con particolare attenzione alle loro spese di trasporto”, viene fuori che si sono scordati un altro centinaio di studenti: 443 infatti è il dato dello scorso anno! Detto ciò, è comunque uno schiaffo alle famiglie: provate a dividere la cifra approvata per il numero di studentesse e studenti elencati… Risultano poco più di 3.000 euro con cui le famiglie si dovrebbero pagare l’Oepac (l’operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione) e il trasporto. Sperare che poi avanzino per Aliseo, è una fake news irrealistica e mera campagna elettorale sulla pelle dei più fragili. Forse ai piani alti della Regione Liguria servirebbe un po’ di contabilità domestica: temiamo infatti non sappiano nemmeno quanto costa un litro di latte!”.
Così, il candidato del M5S alle Regionali del 27 e 28 ottobre Mirko Carissimo con Marco Macrì, portavoce di oltre 2.000 famiglie liguri con bambini portatori di disabilità organizzate nel comitato “Genova inclusiva”. Macrì poi rincara la dose: “come accade per le terapie logopediche e psicomotorie, Regione Liguria dimostra di non sapere assolutamente amministrare i bisogni e modulare le risorse. Ricordiamo tutti la strigliata all’indirizzo di Toti da parte della Corte dei Conti, che nel 2022 aveva puntato il dito sui tempi di attesa assurdi (oltre 36 mesi!) per l’erogazione delle terapie riabilitative dei bambini liguri, con il notorio risultato di lasciare più di 2.000 di loro senza terapia”.
“Fa sorridere che oggi Bucci inviti le coppie ad avere figli “per contribuire al successo della nostra società”, quando poi il sistema che lui stesso rappresenta non è stato in grado di garantire pari opportunità a tutti i figli della Liguria. Caro centrodestra, venire incontro “a coloro ai quali il sistema non ha potuto garantire nei tempi dovuti le cure necessarie” non può essere una modalità “in via straordinaria” (cit). L’inclusione e le cure per tutti devono essere l’ordinario. Visto che Bucci ci tiene tanto alle nuove generazioni, perché non presenzia a “La Liguria sarà una regione per tutti?”, l’incontro organizzato da “Genova inclusiva” che si terrà il 18 ottobre alla Sala Cap di via Albertazzi per parlare di scuola e sanità? Perché al suo posto manda Gratarola?”, conclude Carissimo.
MoVimento 5 Stelle Liguria