Ricordiamo i punti salienti della relazione:
La mancata chiusura di Cima Montà;
la discarica di Passeggi mai nata e il park del Sacro Cuore mai utilizzato;
errori nella contabilità: il bilancio del 2014 è stato chiuso con un attivo di 670 mila euro, e invece avrebbe dovuto essere in passivo;
I contratti in perdita (soprattutto quelli a Ponente);
la gestione delle spiagge a Varazze in perdita;
il pagamento dell’acqua del campo nomadi.
«Una mala gestione che si è protratta per oltre dieci anni determinando un danno per 4,5 milioni di euro ad Ata e, indirettamente, ai cittadini savonesi. Come, del resto, denunciamo ormai da due anni». ha dichiarato il consigliere Manuel Meles (M5S)
Sulla situazione debitoria di Ata vogliamo ricordare che i primi coraggiosi che hanno iniziato a porre pubblicamente dei dubbi sulla gestione dell’azienda sono stati i sindacalisti della Fit CISL col segretario Roberto Speranza. Il coordinatore e il membro della RSU dello stesso sindacato hanno pagato duramente quelle contestazioni.
Ora ci sarà giustizia, speriamo.