Secondo l’ex direttore generale di Ata, Garassini e Debenedetti, con comportamenti scorretti, avrebbero danneggiato la sua persona impedendogli di svolgere le sue mansioni, mentre Arecco avrebbe fatto “pressioni” perché gli venisse revocato l’incarico
Dagli accertamenti investigativi non sarebbero emersi elementi a sostegno delle accuse di Pesce e la scelta di sopprimere la figura del direttore generale era stata voluta per ragioni economiche
Per quanto riguarda le accuse al vicesindaco di Savona non sarebbe risultato nulla sul suo coinvolgimento nel licenziamento di Pesce.
Archiviato anche l’accusa di abuso d’ufficio, in relazione alla riassunzione di due dipendenti che erano stati licenziati per presunti episodi di assenteismo dal lavoro, e di turbativa d’asta per l’affidamento di un contratto. Il lavoratore era stato assolto e l’assegnazione dell’incarico era stata regolare.
Ora dopo queste accuse e relative archiviazioni ai “poveri” savonesi non resta che attendere per conoscere il futuro dell’azienda e per sapere chi sono i veri responsabili del suo dissesto