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“Assessorato in Regione: una poltrona per due? macché, una poltrona per uno!”

Come mai solo adesso, dal territorio savonese, si alzerebbero voci di protesta e lamentele per non essere rappresentati politicamente in giunta regionale?
Tre anni fa dov’erano l’Unione industriali, la Confcommercio, la CGIL, che ora fanno sentire le loro autorevoli voci?
Quando in allora fu formata la Giunta Regionale apparve chiaro da subito che, per giochi interni ad uno dei partiti di maggioranza, il savonese non sarebbe stato rappresentato?
Noi crediamo che i problemi del Centro Destra in provincia di Savona partano da lontano.
Per esempio, a Savona, politicamente, la Lega conta poco, o nulla, soprattutto per scelte storiche interne al partito.
Le decisioni vengono prese a Genova e a Stella, utilizzando il partito “alla bisogna”.
E’ di tutta evidenza che il risultato delle ultime amministrative a Savona abbiano sancito un reale scollamento tra la dirigenza del partito e il territorio, con relativa pesantissima sconfitta.
È altresì opportuno ricordare che, nella provincia di Savona, per il centrodestra, sono stati eletti due consiglieri: un ex assessore e un primario dell’ospedale Santa Corona – San Paolo, provenienti dal ponente, in virtù di scelte e strategie assunte a monte: dividi et impera.
La Lega, nell’ambito delle trattative per la formazione della giunta, per ragioni di equilibri interni, si era ben guardata dal far entrare in giunta il primo dei consiglieri non eletti.
A tale riguardo si maligna che la decisione sia stata assunta anche allo scopo di evitare l’ingresso in Regione del primo dei candidati non eletti … forse perché non in completa sintonia con i vertici.
Oggi, sempre la Lega, al posto di un assessore genovese uscente, destinato ad altro prestigioso incarico, rivendicherebbe il posto per un Savonese, il che potrebbe essere anche “una cosa buona e giusta”.
Il problema è che, guarda caso, il new entry potrebbe essere un ex senatore, “trombato” alle ultime elezioni politiche, alla ricerca di un nuovo e ben remunerato ruolo, finalizzato anche a creare quella visibilità, utilissima nel caso di una più che probabile candidatura alle prossime elezioni regionali del 2025.
Della serie: “Ti piace vincere facile!”
Gli altri candidati alle elezioni ci mettono la faccia e il portafogli, macinano chilometri in lungo e in largo per il territorio, portano voti e poi? e poi arriva qualcuno che rivendica per sé un ruolo di prestigio, ben remunerato e di responsabilità nell’ambito dell’ente Regione.
Se questa fosse la futura linea politica della Lega ligure, è molto, molto, molto probabile che ci sarebbero sicure reazioni interne al partito, con conseguente, ulteriore, emorragia interna di elettori.
Una cosa è certa, ne vedremo “delle belle”, ma intanto ne vediamo “delle solite”.

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