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ARECCO: “PARLIAMO DELL’OSPEDALE SAN PAOLO DI SAVONA”

ARECCO: “PARLIAMO DELL’OSPEDALE SAN PAOLO DI SAVONA
A difesa del Nostro Ospedale IO CI SONO!
NOI CI SIAMO! … per davvero!
La pianificazione sanitaria dei territori deve essere impostata incrociando tra di loro due esigenze fondamentali:
in primo luogo occorre basarsi sull’epidemiologia e sulla conoscenza dei reali bisogni sanitari delle popolazioni e dei flussi delle loro richieste.

In secondo luogo è necessario tenere conto che le risorse messe a disposizione dal Governo centrale e distribuite tramite le singole Regioni, sono sempre più esigue.

Proprio per tali ragioni, il tempo delle rendite di posizione si è purtroppo concluso per tutti.

In tale senso, con il cosiddetto “libro bianco”, la Regione Liguria ha messo a disposizione la totalità dei dati che, da ora in avanti, forniranno la possibilità oggettiva di formulare oneste e concrete valutazioni sui modi con cui potranno essere utilizzare le risorse.

E’ pertanto indispensabile evitare il ricorso ad inutili polemiche ed a sterili lotte di campanile “tra poveri”, in quanto sono i “freddi ed asettici” dati ad indicarci quali dovranno essere le linee guida da seguire in materia di riorganizzazione sanitaria dei territori.

Oggi, il nuovo decreto Balduzzi prevede un “DEA” di II livello per un Bacino di utenza compreso fra 600.000 e 1.200.000 abitanti.

Volendo ragionare semplicemente in termine di numero di abitanti, se anche provassimo a sommare la popolazione dell’intera provincia di Savona con quella di Imperia, si raggiungerebbero “solamente” i 500.000 abitanti, comunque inferiori rispetto ai predetti minimi di legge.

Sulla base dei “freddi” numeri, è pertanto evidente che la nuova normativa potrebbe comportare dolorose soluzioni di ristrutturazione e di riduzione delle strutture esistenti nel distretto.

A questo punto diventa inevitabile confrontarci serenamente e seriamente sulla proposta avanzata dalle Associazioni “No Profit” denominate CRESCI, Amici della Cardiologia e Unione mutilati ed invalidi, di  mantenere un “DEA” al Santa Corona di Pietra Ligure, di realizzare un “DEA” di I livello a Savona, con un Centro ictus, e di concentrare parte delle risorse disponibili su un idoneo e moderno “DEA” di II livello, con Trauma center, al San Martino di Genova.

Un comprensorio ampio, popolato e disagevole dal punto di vista orografico come quello del Savonese e della Valle Bormida, non potrebbe essere assolutamente privato di un ospedale di riferimento come quello del San Paolo, che consenta di trattare adeguatamente tutte le emergenze. 

La proposta avanzata dalle Associazioni, con il conseguente avvio della raccolta di firme per sensibilizzare in tale senso le istituzioni, non potrà non raccogliere il plauso ed il sostegno della nuova amministrazione comunale savonese, al pari delle altre amministrazioni municipali del distretto, che si sono già espresse favorevolmente al riguardo.

Nel caso di vittoria alle prossime elezioni amministrative, la colazione capitanata da Ilaria Caprioglio porrà la tutela del Nostro ospedale come una priorità assoluta.

A difesa del Nostro Ospedale IO CI SONO!

  NOI CI SIAMO! … per davvero!

 Massimo Arecco                                                                                                          

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