“Stiamo vivendo oggi il disagio di vent’anni di ritardi. Solo con l’amministrazione Caprioglio si è iniziato a costruire una risposta strutturata. Prima? Una città gestita come nel Terzo Mondo — senza offesa per il Terzo Mondo.”
Il metodo di ieri, il caos di oggi
Arecco ha ricordato il lavoro condiviso della giunta Caprioglio, con l’assessore Montaldo e le continue commissioni con tutti i gruppi consiliari.
Si lavorava insieme, si accoglievano anche le proposte dell’opposizione. Il risultato fu un piano votato compatto da tutto il Consiglio. Oggi tutto questo è sparito. I consiglieri si sono disabituati a lavorare insieme, e si vede.”
Senza memoria politica non si governa
Con tono deciso, Arecco ha poi attaccato l’attuale amministrazione per aver rimosso — o peggio, ignorato — la storia recente.
“Non si può dire ‘partiamo dal 2020’. Bisogna partire dal 2012 almeno. E ricordare chi ha ridotto Savona al dissesto. Alcuni siedono oggi comodamente in Giunta come se nulla fosse. Avete già iniziato a raccontare che ‘per fortuna è arrivata la giunta Russo’. Ma la storia non si cancella.”
E aggiunge: “Chi ha provocato il fallimento di ATA non è mai stato chiamato a rispondere politicamente. Una scelta grave. Non vi siete voluti costituire parte civile. Questo pesa.”
“Il piano è migliorabile, ma non è scritto col sangue”
Arecco non ha difeso il piano rifiuti in modo ideologico: “Come tutti i piani, è perfettibile. Ma in quattro anni nessuno si è preoccupato di adeguarlo, correggerlo, accompagnarlo con un confronto serio.”
E ancora: “Oggi ci si trincera dietro l’alibi del bando: ‘è stato fatto così, non si può più cambiare’. Ma il bando non è scritto col sangue. In questi anni avete speso decine di migliaia di euro in consulenze legali. Uno in più per verificare i margini di manovra non avrebbe fatto male.”
Capitale della Cultura o capitale della rumenta?
Poi la stoccata politica:
“Avete preferito dedicarvi alla passerella elegante della Capitale della Cultura. Progetto importante, certo. Ma intanto la città annega nei problemi quotidiani. I rifiuti sono meno profumati, ma molto più urgenti.”
“Così si rischia il boomerang sociale”
Arecco ha infine messo in guardia da un rischio concreto: la perdita di fiducia dei cittadini.
“Se la gente percepisce l’amministrazione come un nemico e non come un alleato, allora smette di collaborare. E ci ritroveremo sacchi nei boschi, rumenta sulle spiagge, comportamenti incivili per ripicca. E sarà colpa nostra.”
Ha letto in chiusura alcuni dei messaggi ricevuti dai cittadini:
“Ho 65 anni e vivo da solo, come faccio a portare fuori il bidone?”
“Il marciapiede è largo un metro, dove lo metto il mastello?”
“Tira vento 360 giorni l’anno, mi vola tutto in strada.”
E ha concluso così:
“Sindaco, lo so che è tentato di risolvere tutto in fretta per arrivare tranquillo alle prossime elezioni. Ma si tolga i tappi dalle orecchie e ascolti davvero i Savonesi. Questo piano, così com’è, è un boomerang.”
La proposta? Tornare in Commissione con una soluzione condivisa, riportare le modifiche in Consiglio Comunale, con l’obiettivo di “rimettere in moto la macchina, ma con un nuovo navigatore”.