Area di crisi complessa – Nuovi ritardi

Area di crisi complessa – Nuovi ritardi.
Le aziende chiudono ed i politici litigano per le elezioni
Durante la recente visita in provincia di Savona per la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, Nicola Fratoianni, leader nazionale di Sinistra Italiana, una delle formazioni della nebulosa della sinistra, candidato con Liberi ed Uguali dichiara “I casi di Bombardier e Mondomarine sono eclatanti e dimostrano l’assenza di una politica industriale in Italia: noi puntiamo non solo a ridare dignità al lavoro ma a ridare un’idea di futuro diversa all’Italia”. (Il Secolo XIX 8 febbraio 2018)
Per Nicola Fratoianni sembrerebbe quindi che le vertenze di Bombardier e Mondomarine non siano state tenute nella dovuta considerazione per mancanza di adeguate politiche industriali, ma comunque essendo all’opposizione, per l’on. Fratoianni la colpa è di altri. L’incontro che i sindacati savonesi, sempre alla ricerca di appoggi nella politica, hanno avuto con il candidato di Liberi ed Uguali porterà prevedibilmente pochi risultati.
Toni  diversi quelli dell’on.  Anna Giacobbe (PD – ex CGIL) …
che nel suo bilancio di fine legislatura si dice vicina a quelli che sono i problemi del territorio «Ho cercato di essere la “deputata del territorio”, in connessione con chi in questa zona ha avuto più problemi: il nostro porto, la Tirreno Power, la Piaggio, la Bombardier, altre aziende in difficoltà, sino al riconoscimento dell’Area di Crisi Complessa».

Gli impianti a carbone di Tirreno Power hanno chiuso, sta iniziando lo smantellamento della prima ciminiera ed ha avuto inizio il processo per i danni ambientali, Mondomarine è fallita, le vertenze Piaggio e Bombardier sono ancora in corso con esiti incerti per la tenuta occupazionale.

Sara Foscolo

La candidata della Lega Nord, Sara Foscolo, si riconosce e crede nelle idee di Matteo Salvini. Per la candidata leghista il problema principale è “l’immigrazione scellerata e smisurata che negli ultimi anni ci ha riempito di persone che, diciamo la verità, non scappano dalla guerra”. Poi la sicurezza “dobbiamo far sì che i nostri cittadini non abbiano più paura di girare di notte, devono sentirsi sicuri nelle loro case: noi siamo per la certezza della pena.” Dal punto di vista dell’economia la candidata della Lega di Pietra Ligure, pensa più che altro al turismo, di politiche industriali sembrerebbe aver parlato poco. (SavonaNews 03 febbraio 2018)

Ci si domanda se Sara Foscolo sia a conoscenza del fatto che la Liguria è la regione italiana con la popolazione anagraficamente più vecchia e magari un po’ di immigrazione contribuirebbe a ringiovanirla o ha mai sentito parlare della guerra in Siria (peraltro riacutizzatasi in questi giorni), della guerra nello Yemen (dove si sganciano bombe italiane) o delle tante altre guerre sparse per il mondo, che con le loro devastazioni sono causa di ondate migratorie ed è d’accordo con il segretario Salvini che le regole si devono rispettare.

Giacobbe – Vazio –  Mantero

Anche il candidato dei 5 Stelle, poco presente sul territorio, Matteo Mantero fa notare che i 5 Stelle sono stati più che altro all’opposizione e che le loro proposte venivano quasi tutte respinte. Attacca i suoi colleghi parlamentari del PD Franco Vazio ed Anna Giacobbe. Per Mantero, Vazio “non ha presentato neanche una proposta di legge o una mozione” ed attacca ulteriormente sostenendo di avere sempre seguito dinamiche e problematiche legate al territorio, “ma a differenza di chi fa marchette o ha risultati scarsi, come Vazio e Giacobbe, noi abbiamo una visione d’insieme della politica.” (Il Secolo XIX 11 febbraio 2018)

Il deputato uscente 5 Stelle fa notare i successi ottenuti nel campo dei diritti civili, sul gioco d’azzardo, boccia la nuova piattaforma di Vado Ligure essendo troppo impattante dal punto di vista ambientale. In una visione d’insieme bisogna però evidenziare che se non si ha un lavoro e con la pancia vuota, mette male poter esercitare i diritti civili. La piattaforma è inserita negli investimenti per le nuove vie della seta e sarebbe un’opportunità per una maggiore internazionalizzazione del tessuto economico savonese. Bisognerebbe capire se i 5 Stelle, in questi anni, hanno avanzato delle proposte per mitigare e limitare l’impatto ambientale della piattaforma, per renderla compatibile con lo sviluppo turistico.

Una cosa è certa, con questo “teatrino della politica” i lavoratori ed i precari savonesi non si riempiranno di certo la pancia.

Mentre i politici in perenne campagna elettorale litigano, per Bombardier la messa in sicurezza dal punto di vista produttivo ed occupazionale dello stabilimento di Vado Ligure non sembrerebbe ancora consolidata. Pur essendo stata annunciata da alcuni mesi una nuova commessa di 40 locomotori per Mercitalia Rail, questa commessa garantirebbe solo la metà dei carichi produttivi, affinché lo stabilimento possa continuare a rimanere in attività, gli altri carichi lavoro dovrebbero essere garantiti da un accordo con Hitachi Rail oltre ad altre nuove commesse inizialmente preventivate.

Andrea Mandraccia il battagliero e risoluto segretario FIOM-CGIL di Savona dichiara «Il sito dovrebbe così essere in sicurezza per qualche anno, ferma restando una riduzione del personale già annunciata dall’azienda. Ora ci aspettiamo che l’azienda colga due opportunità, quella dei treni elettro diesel per Trenitalia e quella dei regionali per Trenord: se così fosse, lo stabilimento di Vado Ligure avrebbe carichi di lavoro sufficienti per diversi anni. In caso contrario, chiederemo che vengano realizzate qui anche le Traxx MS3, la cui produzione ora è prevista in Germania» (Il Secolo XIX 21 dicembre 2017).

Sia la commessa per i treni elettro diesel per Trenitalia, sia quella dei regionali per Trenord sembrerebbero però inspiegabilmente tramontate.

Toti – Rixi – Berrino – Giuliano

Lo scorso 5 febbraio pare che le tranquille organizzazioni sindacali savonesi, impensierite dalla situazione, abbiano inviato al Ministero dello Sviluppo Economico ed alle istituzioni locali una richiesta di sollecito per un incontro, in quanto anche i tempi per la chiusura dell’accordo con Hitachi Rail stanno subendo dei ritardi estremamente preoccupanti. I destinatari della richiesta d’incontro sarebbero il Viceministro dello Sviluppo Economico on. Teresa Bellanova (PD – ex CGIL), la Regione Liguria nelle persone del Presidente Giovanni Toti (Forza Italia) e degli assessori Edoardo Rixi (Lega Nord) e Giovanni Berrino (Fratelli d’Italia), il Comune di Vado Ligure e la Provincia di Savona nella persona di Monica Giuliano (PD) oltre al Prefetto di Savona.

Al momento non si ha notizia che sia stato fissato alcun incontro istituzionale per Bombardier.

Evidentemente le cose non stanno andando come pianificato ed in mancanza di tutte queste commesse il sito Bombardier di Vado Ligure, allo scadere degli ammortizzatori conservativi nell’ambito dell’area di crisi complessa del savonese potrebbe essere messo nuovamente in discussione.

Vedremo se il risoluto Mandraccia ed i lavoratori da esso rappresentati in mancanza di tutte queste commesse inizialmente preventivate avranno la forza per richiedere al gruppo Bombardier altri lavori come la Traxx MS3.

Oltre alla situazione sempre più critica di Bombardier si aggiunge la notizia che anche un’altra attività produttiva di Altare, la Asset Water Technology Italia, azienda del Gruppo tedesco Brita che produce dispensatori di acqua sia per uso domestico che di ristorazione, che occupa più di 50 dipendenti, tra lavatori diretti ed indiretti, sarebbe in procinto di delocalizzare a causa dei ritardi per l’individuazione di un nuovo sito produttivo nell’ambito dell’area di crisi complessa.

L’allarme lanciato ad inizio anno dall’Unione Industriali della provincia di Savona, tramite il Direttore dell’associazione dott. Alessandro Berta del rischio che visti i continui ritardi le aziende dirottino i propri investimenti su altre aree non era del tutto infondato. La tempestiva presa di posizione con ottimistiche rassicurazioni del presidente della Provincia e sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano (PD), erano forse dettate dal fatto di mettersi in buona luce per una possibile candidatura per le elezioni, poi sfumata.

Anche per la nuova vertenza Asset, Mandraccia dichiara ad IVG che “la segreteria Fiom Savona intende fare tutto il possibile perché questa vertenza si concluda positivamente”. Auguriamocelo.

Mentre a Savona politici, sindacati ed amici degli amici si accapigliano su candidature e poltrone, le aziende chiudono.

Sembrerebbe però che in altre realtà si operi con maggiore concretezza nella tutela del lavoro.

È il caso della Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Modena), azienda che opera nella lavorazione delle carni, dove la più battagliera CGIL emiliana dopo dure lotte con diversi giorni di sciopero è riuscita ad ottenere il rispetto di un accordo di ricollocamento di lavoratori licenziati da cooperative di “subappalto selvaggio”.

Secondo il Fatto Quotidiano del 11 febbraio la Castelfrigo per risparmiare sul costo del lavoro, a partire dal 2011, ha iniziato ad esternalizzare le proprie attività a cooperative multiservizi. Probabilmente ciò è stato favorito dalle leggi volte a diminuire le tutele sul lavoro dipendente varate in questi ultimi anni di governi a guida centro sinistra. L’articolo del Fatto Quotidiano mette anche in luce il comportamento opportunistico ed antisindacale tenuto dalla CISL, poi sconfitto dalla determinazione dei lavoratori guidati dalla CGIL emiliana.

Manifestazioni Castelfrigo

Dalle immagini riportate sui vari mezzi di informazione, nei cortei di protesta a supporto della vertenza Castelfrigo, si può notare la presenza di numerosi lavoratori immigrati.

Mentre i politici sono impegnati a litigare per spartirsi le poltrone in vista delle elezioni ed i sindacati mantengono un basso profilo per non infastidirli troppo, per i lavoratori savonesi i la crisi sembrerebbe non finire mai e trovare una valida rappresentanza nel prossimo parlamento non è una scelta facile.

In mancanza di meglio per i lavoratori savonesi, la via potrebbe essere quella di subappaltare la difesa dei propri diritti a qualche cooperativa multiservizi chiamata allo scopo.

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