Area di crisi complessa, le scadenze si avvicinano Promesse mantenute? Lo scorso 13 Aprile, nell’ambito del tour elettorale a sostegno della candidatura Orlando per le primarie del PD, il Presidente della Commissione Lavoro della Camera On. Cesare Damiano (ex Ministro del Lavoro ed ex dirigente sindacale CGIL), accompagnato dalla collega On. Anna Giacobbe, componente della Commissione Lavoro della Camera ed ex dirigente sindacale CGIL, presenti anche le rappresentanze sindacali provinciali, hanno visitato lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure, era presente anche una delegazione di Piaggio Aerospace. I due onorevoli …. |
si sono impegnati a sollecitare, subito dopo la pausa pasquale, la riapertura dei tavoli di crisi per Bombardier e Piaggio Aerospace, presso i ministeri competenti….LEGGI Di Tirreno Power non si parla più, essendo definitivamente certa la dismissione della produzione a carbone, confermata anche da un asta per la vendita delle parti dell’impianto non sottoposte a sequestro e dai lavori per lo smantellamento di una delle due ciminiere che dovrebbero iniziare nei prossimi mesi. L’azienda ora mette all’asta i pezzi per l’addio al carbone Tirreno Power demolisce una ciminiera: a Vado finisce l’era del carbone Fino a pochi anni fa, lavorare alla centrale “Enel” di Vado Ligure era la garanzia di un posto sicuro per tutta la vita lavorativa. La fine di un epoca, una dura sconfitta per sindacati e lavoratori che non sono stati in grado di difendere posti di lavoro ad alta specializzazione e la logica conclusione di affidare gli interessi dei lavoratori alla politica. Durante la visita dei due parlamentari, i rappresentanti della trimurti sindacale “hanno ribadito la necessità di accelerare i tempi per attuare le misure previste per l’Area di crisi complessa”. Evidentemente l’iter per l’attuazione delle misure a sostegno delle attività produttive delle aree in crisi continua a subire ritardi. A tale riguardo, l’onorevole Giacobbe, a fine dicembre 2016 aveva sollevato un interrogazione parlamentare (5-10169), ad oggi ancora in attesa di risposta da parte dei ministeri competenti. Tra l’altro si sta avvicinando l’8 maggio il primo termine di tre mesi (eventualmente prorogabile di un altro mese) dalla data di adozione del decreto (8 febbraio 2017), per la definizione e l’attuazione delle misure di rilancio dell’area di crisi industriale complessa, da redigere da parte del carrozzone pubblico Invitalia. Non si ha neppure notizia se siano stati indicati i membri del gruppo di coordinamento e controllo, di competenza degli enti locali, ai sensi del decreto ministeriale dell’8 febbraio 2017. Ricordiamo inoltre che lo scorso 9 marzo, nell’ambito dell’iter per la stesura del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale, sono stati nominati solo i due rappresentanti di Invitalia. Sarebbero dovuti seguire, altri appuntamenti: il 23 marzo in regione per l’incontro con tutti i sindaci dei comuni interessati dall’area di crisi complessa, il 24 marzo un incontro con gli istituti di credito e le associazioni di categoria ed infine il 27 marzo un vertice in Provincia di Savona. Area di crisi complessa, ecco i due nomi per il rilancio del savonese: si accelera sui bandi Di tutti questi incontri non si hanno più notizie. Vista la complessità degli argomenti da trattare, la mancanza di proposte per il rilancio economico del savonese, i concomitanti ponti festivi di aprile, il sovrapporsi delle primarie del PD, per non mettere a dura prova gli equilibri politici, si è forse preferito rimandare gli appuntamenti a data da destinarsi, il tutto nel primario interesse di lavoratori e disoccupati savonesi. Unica nota di rilievo è l’estensione di altri 10 mesi della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della Piaggio Aerospace, di cui è stata ufficializzata la notizia il 24 aprile. Per questa vertenza restano però aperti tutti i punti critici, “manca il tassello relativo al piano industriale e una prospettiva aziendale chiara e ben definita. Inoltre serve ripartire dagli accordi quadriennali firmati nel 2014 a Palazzo Chigi in base a cui tutti i lavoratori venivano salvaguardati ed era assicurata l’integrità dell’azienda” tutti aspetti di secondaria importanza, ma per i sindacati savonesi è già “un risultato importante” avere firmato la cassa integrazione, rimanendo insoluti tutti i problemi che si trascinano da anni, e che sono alla base della vertenza. Si conferma la tradizione sindacale savonese, di non risolvere i problemi, ma di posticiparli, in attesa del baratro finale, Tirreno Power ed altre vicende insegnano. Se poi il problema può essere utilizzato per sponsorizzare il politico “amico” in cerca di consenso tanto di guadagnato, peccato che si punti sempre sui cavalli perdenti. Anche per la vertenza Piaggio è aperta un interrogazione parlamentare sempre a firma Giacobbe – Vazio (5/10555), ad oggi ancora in attesa di evasione da parte dei ministeri competenti. Se l’interesse primario fosse stata la tutela del lavoro, i sindacati savonesi nel tour elettorale per le primarie del PD avrebbero fatto bene ad invitare, nelle aziende in crisi e non, anche i sostenitori delle altre mozioni, almeno ai vincenti si sarebbe potuto chiedere il rispetto degli eventuali impegni presi, ma questo era forse chiedere troppo e magari avrebbe scontentato qualche amico. In ogni modo la CGIL savonese è sempre in prima linea su tutti i fronti, e sempre nell’anno del centenario della rivoluzione di ottobre, festeggia le prime vittorie nelle campagne primaverili per la riscossa dei lavoratori. Ai preliminari del dispiegamento delle forze nel talk show radiofonico, sono seguite estenuanti serate danzanti dove le truppe agguerrite hanno mostrato tutto il loro potenziale offensivo. Finalmente, dopo gli imponenti schieramenti di truppe e mezzi e senza sparare neppure un colpo, gli eserciti avversari terrorizzati hanno battuto la ritirata. Auguriamoci che la “vittoria” nella campagna rivoluzionaria contro i voucher, non sia una vittoria di Pirro. Bisogna tenere ben presente che l’abuso dei voucher esprime innanzitutto la debolezza del sindacato e l’ampiezza del fenomeno di chi è disposto a svendere le proprie prestazioni lavorative. La soluzione non sarebbe stata quella di abolire i voucher, ma quella di rafforzare il sindacato per cercare di recuperare tutti quei lavoratori che dal sindacato non si sentono tutelati e pertanto non essendo ben coscienti della loro condizione, si vedono costretti a svendere le proprie prestazioni lavorative per tirare a campare. Eliminati i voucher, si troverà qualche altro espediente per sostituirli con altro sistema analogo per continuare ad attuare lo sfruttamento del lavoro. Per i sindacati savonesi dopo le alterne fortune nell’elettrizzante vittoria nella battaglia dei voucher e la sonante sconfitta dei propri candidati alle primarie del PD, nell’incapacità di risolvere autonomamente i problemi dei lavoratori senza ricorrere ai “favori della politica”, i prossimi mesi saranno fitti di appuntamenti elettorali, auguriamoci che la sorte conduca almeno a puntare su dei cavalli vincenti. Articoli correlati
P.S. Auguriamoci che i sindacati savonesi (CGIL in primis), visto che i principali referenti parlamentari e governativi sono anche i compagni di passate e gloriose lotte sindacali a difesa dei diritti dei lavoratori, non vogliano alzare troppo l’attenzione sulle dimenticanze dei loro ex colleghi, nella speranza, un giorno, di riuscire anche loro a fare il salto dall’altra parte della barricata? Voucher o non voucher, è necessario guardare a quelli che sono i rapporti sociali e non al mezzo con i quali si manifestano. |
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