Area di crisi complessa – Frutta secca e candita per Piaggio
Lo scorso 15 novembre si è tenuta a Genova l’assemblea pubblica della Confindustria cittadina, a cui ha preso parte anche il presidente nazionale dell’associazione degli industriali Vincenzo Boccia. Vista la vocazione marinara della città, una delle sessioni dell’assemblea si è svolta nei capannoni della T. Mariotti storica azienda genovese attiva dal 1928 nel settore delle costruzioni e riparazioni navali, attualmente focalizzata nella costruzione di navi da crociera e grandi yacht. La T. Mariotti, alla quarta generazione, di cui nel 2018 ricorreranno i 90 anni di attività, sicuramente nel corso degli anni ha saputo investire in innovazione riuscendo quindi a …
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rimanere sul mercato, sfruttando anche il momento favorevole per le costruzioni navali nel settore delle navi da crociera e grandi yacht di lusso.
Il presidente della Confindustria genovese sottolinea che tra il 2007 ed il 2017 il PIL regionale è diminuito del 12%, il valore aggiunto nell’industria del 21%, l’occupazione del 3,5% se si considera il solo settore industriale il bilancio occupazionale è negativo per il 19,5%. I dati occupazionali illustrati dal presidente della Confindustria genovese sono sostanzialmente in linea con i dati del rapporto sull’economia della Liguria della Banca d’Italia, pubblicato nel giugno 2017, che indica una diminuzione dell’occupazione ligure, durante i dieci anni di crisi, di 24.000unità (-4%). Gli industriali omettono però di dire che a fronte di una diminuzione occupazionale del 3,5-4%, le ore lavorate sono aumentate dell’1,2% (fonte rapporto sull’economia della Liguria della Banca d’Italia). Per le imprese che non sono riuscite a fare fronte alla crisi, perché ad esempio non hanno investito a sufficienza in innovazione, la cosa più semplice da fare è stata licenziare, ma ai lavoratori rimasti è stato richiesto di lavorare di più. La crisi ha determinato un aumento di produttività e quindi dei profitti per quelle aziende che sono riuscita a superarla, mentre il rischio di impresa viene socializzato, visto il massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali in questi anni. Giovanni Toti
Solo il giorno prima i nostri industriali erano stati ripresi dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che li ha esortati ad investire maggiormente. “Io ho rischiato, mi sono messo in gioco nonostante in Mediaset guadagnassi di più. Non che come presidente il mio stipendio sia basso, certo non mi lamento, ma voglio dire che per ottenere dei risultati è necessario metterci la faccia e il coraggio. E qui mi rivolgo agli imprenditori e alle associazioni di impresa, per fare progressi occorre rischiare il capitale” ed ancora “fare l’imprenditore non vuol dire tenere solo i soldi in banca” è quanto dichiarato dal Presidente Toti, al direttore del Secolo XIX in occasione dell’open day organizzato da In Liguria al Palazzo Ducale di Genova. I vertici dell’industria ligure ed italiana sono quindi moderatamente ottimisti sul fatto che, anche per Genova e la Liguria, pur permanendo ancora diverse criticità, il periodo peggiore della crisi sia passato, e si debba guardare al futuro per consolidare la ripresa ed agganciarla al momento positivo a livello globale. Questo relativo ottimismo espresso dagli industriali genovesi, a Savona fatica a trovare conferma visto che le problematiche di alcune primarie realtà industriali, continuano a trascinarsi da molti mesi se non anni. I dati pubblicati sulla Stampa del 26 novembre pur evidenziando che la richiesta di cassa integrazione per la provincia di Savona per il mese di ottobre 2017 sarebbe scesa del 20%, tuttavia bisogna osservare che la sola provincia di Savona, tra gennaio ed ottobre 2017, secondo i dati pubblicati, ha totalizzato il 52% delle ore di cassa integrazione di tutta la regione Liguria, pur avendo una popolazione pari a circa il 18% di quella regionale, dati di sicuro non da primato della ripresa. Una delle principali criticità è quella di Piaggio Aerospace, dove si torna nuovamente a parlare del temuto “spezzatino”, dopo che tutte le rappresentanze sindacali lo avevano sempre respinto con estrema decisione. La situazione finanziaria sembra talmente deteriorata che è stata anche avanzata l’ipotesi che la società potesse portare i libri in tribunale visto che non presenta i bilanci da alcuni anni. Roberta Pinotti – Anna Giacobbe – Franco Vazio
Dopo il vertice istituzionale di lunedì 16 ottobre con i parlamentari on. Anna Giacobbe (PD – commissione lavoro – ex CGIL) e l’albenganese on. Franco Vazio (PD – commissione giustizia – avvocato – ex PSI) presso la sede del Comune di Villanova d’Albenga, il Governo Italiano nella seduta del 19 ottobre del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della difesa Roberta Pinotti (PD), ha annunciato il decreto di adozione della Golden Power, in relazione al procedimento di cessione a fondi di investimento riferibili al governo cinese, di alcuni rami di azienda di Piaggio, ritenuti strategici per la sicurezza nazionale. Attualmente Piaggio Aerospace è controllata da Mubadala Investment Company, fondo di investimento sovrano dell’emirato arabo di Abu Dhabi. Provvedimento_A32022319_10_173_www.governo.it_.pdf Come avevamo già scritto, questo annuncio del Governo italiano è stato diffuso anche da prestigiose agenzie di stampa internazionali…LEGGI Il provvedimento del governo preso sotto forma di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), al momento della divulgazione di questo articolo non parrebbe essere stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ci chiediamo se il provvedimento possa essere già considerato esecutivo così come annunciato nella seduta del 19 ottobre del Consiglio dei Ministri. Ricordiamo che già durante il governo Renzi e ministro della Difesa Roberta Pinotti, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 18 aprile 2014, è stato annunciato un decreto sulla Piaggio. Nel verbale del CDM veniva riportato tra l’altro che “il Governo ha accolto con favore e seguito con attenzione l’operazione, che permetterà di accrescere il peso e il valore di Piaggio Aero Industries S.p.A. nel mercato internazionale grazie al consistente piano di investimenti in ricerca e sviluppo ed in nuove tecnologie produttive da parte dalla società Mubadala Development Company”. Ci chiediamo, se anche in questo caso, sia mai stato pubblicato il testo del decreto. Ottimi propositi, ma indubbiamente nessuno vi ha messo la faccia e il coraggio, per conseguire gli obiettivi prefissati, vista la situazione in cui versa oggi Piaggio. 2014_04_22_ConsiglioMinistri_n._14_Piaggio_Aero.pdf Come riportato sul Secolo XIX del 20 ottobre “la ministra della Difesa è stata la prima, a lavori conclusi, a esprimere soddisfazione per un provvedimento a favore del quale si erano spesi sindacati e parlamentari liguri”. A questo proposito faremo notare che i parlamentari liguri si erano anche spesi, ma i risultati dei loro atti parlamentari su Piaggio non sono ancora pervenuti evidentementeper ottenere dei risultati è necessario metterci ancora un po’ più di faccia e coraggio. Di fatti l’interrogazione a risposta orale 3-03197 a firma Lorenzo Basso (PD) ed Anna Giacobbe (PD) del 28/07/2017 a cui è stata sollecitata una risposta, dopo la lunga pausa estiva, il 28/09/2017, risulta essere ancora in corso. Stesso discorso per l’interrogazione 5/10555 presentata in data 13/02/2017. Il segretario generale della Fiom Liguria Bruno Manganaro esprime comunque una certa cautela “ora ci aspettiamo di vedere le carte sul tavolo e cosa dobbiamo fare”. Il segretario ligure della Fim Cisl afferma “quello del governo è un segnale forte perché su Piaggio si rischiava di avere una decisione non strategica e la mancata tutela dei livelli occupazionali” auguriamoci che i lavoratori vengano effettivamente tutelati. Il segretario Uilm fa notare che vi sono stati problemi con gli emiratini, in quanto il precedente governo Renzi gli aveva promesso dei fondi per lo sviluppo dei droni ed auspica che il governo finalmente sveli le reali intenzioni sull’azienda, in quanto la Liguria non può permettersi ulteriori perdite di produzione industriale. Provocatoriamente afferma “che intervenga Cassa depositi e prestiti” (Secolo XIX del 20 ottobre). Giulia Stella
Riguardo alle voci di cessioni e “spacchettamenti”, fa il punto della situazione il Segretario generale della CGIL di Savona Giulia Stella “Noi rispetto alle voci che circolano e rispetto alle voci di possibili cessioni ai cinesi, e di spacchettamento abbiamo sempre detto che quell’entità deve essere una entità unita. Questa è sempre stata la forza di Piaggio da quando nel primo ‘900 si è insediata in questo territorio. Nonostante le crisi continuative che si sono succedute negli anni siamo riusciti ad avere il progetto del Drone e questa azienda ha sempre avuto un profilo alto per la ricerca, ma abbiamo bisogno di fare chiarezza tenendo presente che c’è stata la costruzione della nuova fabbrica che aveva la missione di contemperare la produzione e la progettazione di velivoli e il mantenimento della revisione e produzione dei motori. Questo deve rimanere il faro principale che guida la trattativa”. Il Segretario CGIL, aggiunge che è da oltre un anno che è stato richiesto un incontro al Governo per la ripresa del tavolo di crisi su Piaggio, “ma sono l’Azienda e il Governo nazionale che adesso devono battere un colpo” (Savonanews 11-11-2017). Passato oltre un anno dalla richiesta di incontro al Governo, rimasta inascoltata, a battere un colpo ed a metterci faccia e coraggio, sarebbero i lavoratori della Piaggio di Villanova d’Albenga e le organizzazioni sindacali savonesi che li dovrebbero guidare, ma a detta di Lettera 43 “Piaggio Aerospace, gli arabi licenziano e il governo tace” la CGIL savonese ha la fama di essere “tranquilla”….LEGGI A battere un colpo ci hanno pensato i lavoratori genovesi dello stabilimento Piaggio di Sestri Ponente, che il 17 novembre 2017 con uno sciopero unitario Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm di 4 ore con presidio davanti alla Prefettura di Genova sono andati a sollecitare l’incontro in sede governativa (l’ultimo risalente al 9 agosto 2016), per ricordare gli impegni presi dal Governo Renzi nel 2014, visto anche l’incombere della crisi di liquidità che mette a rischio il futuro di 1300 famiglie tra Villanova d’Albenga e Sestri Ponente. A Genova Sestri Ponente la Piaggio occupa circa 300 lavoratori….LEGGI Come già capitato in questa lunga vertenza, mentre i lavoratori genovesi scioperavano, mettendoci la faccia e il coraggio, per rivendicare gli impegni presi dal Governo Renzi nel 2014, a Savona ci si è limitati ad una delegazione di dipendenti che ha incontrato il Prefetto. Evidentemente la situazione dello stabilimento di Villanova d’Albenga è meno grave di quella di Sestri Ponente, per cui i lavoratori guidati dalle tranquille rappresentanze sindacali savonesi, non hanno ritenuto opportuno portare la loro solidarietà ai colleghi genovesi. È chiaro che queste divisioni non sono utili alla causa dei lavoratori e non è da escludere che se a metterci la faccia e il coraggio fossero in 1300, certamente qualche risultato in più lo si otterrebbe.
Nell’ultimo incontro del 23 novembre presso l’Unione Industriali di Savona, tra azienda e organizzazioni sindacali di Genova e di Savona, sembrerebbe essere stato confermato lo spezzettino, mentre rientrerebbe al momento, lo spettro “dei libri in tribunale”, in attesa della ricapitalizzazione e del relativo piano di ristrutturazione, previsti per fine anno….LEGGI Pur essendo ancora in fase di discussione, non può essere considerato positivamente il fatto che si prospetti la cessione ad altra azienda della proprietà intellettuale del P180, visto che un’azienda ad alto contenuto tecnologico come Piaggio Aerospace, spogliata in tutto o in parte della proprietà intellettuale e quindi del proprio “cervello”, che futuro potrà avere? Tra l’altro da quanto traspare dai vari mezzi di informazione, l’azienda detentrice della proprietà intellettuale del P180 sarebbe anche molto snella in quanto costituita da poche decine di dipendenti. Secondo quanto riportato su Savonanews del 28 novembre la società a cui verrebbero conferiti i diritti di proprietà intellettuale del P180, concederebbe la licenza di produzione del velivolo a Piaggio Aerospace. Chiaramente Piaggio Aerospace dovrà versare delle royalties alla società detentrice della proprietà intellettuale. Inoltre fino ad oggi Piaggio Aerospace è stata l’unica a poter costruire il P180, ma chi garantirà che la situazione di esclusiva verrà mantenuta anche nel futuro? Questa cessione dei diritti intellettuali sembrerebbe più una operazione finanziaria per massimizzare lo sfruttamento del know-how, che tutti i lavoratori di Piaggio hanno acquisito in anni di ricerca, sviluppo ed innovazione, senza prendersi in carico i rischi legati alla gestione di un grande stabilimento produttivo…LEGGI Anche l’on. Giacobbe sulla Stampa del 30-11-2017, a parole è d’accordo sul fatto che “la divisione in tanti pezzi della Piaggio non può garantire un futuro migliore. Se i cinesi intendono acquisire il P180, ci sono altre strade. Perché la cessione deve riguardare la proprietà intellettuale? E continuo a non essere persuasa dell’utilità che arriverebbe dalla separazione netta tra velivoli civili e militari. Le istituzioni hanno più volte confermato l’interesse sia per l’acquisizione di droni e sia per la revisione dei motori. Se arrivano investitori dall’estero, devono garantire di mantenere unita l’azienda. Non capirei le ragioni di uno spezzatino. Ho enormi perplessità per il futuro.” Ci domandiamo se quanto prospettato nel recente incontro tra organizzazioni sindacali ed azienda, tenuto conto degli impegni che tutte le parti avevano preso nell’accordo del 2014, sia coerente con quanto dichiarato fino a pochi giorni fa dal Segretario generale della tranquilla CGIL di Savona Giulia Stella, ossia che Piaggio debba rimanere “una entità unita”. I patti devono essere osservati.
Matteo Renzi e Roberta Pinotti all’inaugurazione dello Stabilimento Piaggio (foto IVG) Dopo i fragorosi annunci del Consiglio dei Ministri del 18 aprile 2014, Renzi Presidente del Consiglio, Pinotti Ministro della Difesa, culminati con l’inaugurazione del nuovo stabilimento Piaggio di Villanova d’Albenga del novembre 2014, constatiamo che nella visita alla provincia di Savona dell’attuale Segretario del PD che si è tenuta nella giornata del 29 novembre 2017, il Segretario Renzi ha pensato bene di volare lontano da Piaggio e dalle altre realtà in crisi della provincia, o da luoghi come il campus universitario dove avrebbe potuto fare visita alle start up, optando per la più tradizionale Noberasco di Carcare. Matteo Renzi, Franco Vazio e Roberta Pinotti in visita alla Noberasco (Foto IVG)
In vista delle elezioni meglio ricercare appoggi in una solida realtà imprenditoriale e con il Natale alle porte un cestino di frutta secca e candita al segretario PD Renzi ed al suo seguito gli sarà stato offerto. Ad essere rottamate sono le origini operaie del PD. Ai lavoratori Piaggio ed ai loro tranquilli rappresentanti, per ottenere qualche risultato sarebbe forse il caso che seguissero i consigli del Presidente Toti rischiando e mettendoci un po’più di faccia e coraggio, sicuramente i politici non li metteranno al loro posto, come dimostrato fino ad oggi.
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