In relazione alle recenti vicende dell’Italiana Coke il Comitato Ambiente Salute Valbormida (CASV) precisa quanto segue:
il rispetto delle leggi, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e dei lavoratori, ha la priorità su qualsiasi altro aspetto.
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Per poter ottenere il rispetto dei limiti previsti per gli scarichi in acqua ed in atmosfera è necessario predisporre una capillare rete di controllo.
Per questo motivo chiediamo il monitoraggio dell’aria all’interno ed all’esterno del sito ed il monitoraggio in continuo ai camini, con l’utilizzo di idonee sonde disponibili in commercio e già utilizzate in impianti molto meno impattanti rispetto a quello dell’Italiana Coke.
Vogliamo conoscere la composizione delle colonne di fumo nero che ogni giorno si alzano dai camini dell’Italiana Coke e la composizione delle nuvole di gas che fuoriescono dalle batterie dei forni. Una richiesta formale in questo senso è già stata inviata al Sindaco di Cairo Montenotte Fulvio Briano.
L’impianto dell’Italiana Coke è vecchio, presenta perdite diffuse di gas, quindi è assolutamente necessario evitare tutte quelle azioni che peggiorino la qualità dell’aria: bruciare le melme, bruciare il petcoke, usare l’acqua proveniente dal depuratore per raffreddare il coke, permettere che la torcia generale di emergenza bruci in modo costante. In poche parole nei forni della Cokeria si deve introdurre esclusivamente carbone a basso contenuto di inquinanti.
Solamente in questo modo si potrà trovare un modo di operare che, tenendo conto delle condizioni vetuste dell’impianto, garantisca anche condizione accettabili per l’ambiente e la salute dei cittadini e dei lavoratori.
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