Alle Elezioni Europee in Liguria crolla l’affluenza: -8 punti percentuali rispetto a 5 anni fa. Uniti per la Costituzione punta a riavvicinare i cittadini alla politica, contrastando l’astensionismo e il disagio sociale.”

Alle ultime elezioni europee in Liguria ha votato il 50.61% degli aventi diritto, contro il 58.50% di 5 anni prima.
Questo aumento dell’astensionismo di quasi 8 punti percentuali ha confermato la tendenza in atto a livello nazionale e non solo ligure che vede sempre meno cittadini italiani disposti a recarsi alle urne (infatti poi bisognerebbe calcolare le schede bianche e nulle per capire quale sia la percentuale effettiva dei votanti).
Uniti per la Costituzione nasce per tentare l’ennesima, quasi disperata, operazione di riavvicinamento della politica ai cittadini, visto che l’offerta politica esistente induce tantissimi a starsene a casa – e questo è per noi un segnale di disagio chiaro, cui troppo spesso non si presta la dovuta attenzione, dimentichi che “democrazia è partecipazione” -.
Se noi, con la nostra storia personale, sociale e professionale alle spalle, riusciremo a convincere anche una piccola parte di quell’esercito impressionante di astenuti a tornare alle urne, perché la politica può tornare ad essere attuazione di valori, riflessione su programmi ed idee, rispetto degli elettori, a patto che non si usi la stessa politica per interesse e la si viva con spirito di dedizione, di dazione alla comunità del proprio tempo e del proprio impegno, proprio come recita la seconda parte dell’articolo 2 della nostra Carta Costituzionale quando ai cittadini “richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, se noi riusciremo a convincere quei tanti che vorrebbero partecipare, avremo fatto il nostro dovere, che è il nostro obiettivo.
Se siamo nuovamente o per la prima volta tornati nell’agone, prendendoci offese, improperi, sbuffate di compagni, parenti, figli e genitori, ed anche querele come recentemente sembrerebbe, è perché non ce la facciamo a restare a guardare senza tentare di rimediare al disastro cui assistiamo.
Certo, Genova e la Liguria sono famose per il mugugno, ma sono altrettanto famose per la laboriosità instancabile di chi conosce bene il proprio dovere. Non smetterò mai di ricordare che un ragazzino, Giovan Battista Perasso, a rischio della sua vita diede inizio alla rivolta contro gli austriaci nel 1746 all’età di soli 11 anni, e che il primo combattente partigiano fu “Bisagno”, con il risultato che Genova fu insignita nel 1947 della Medaglia d’oro al valore militare per la guerra di Resistenza, unica città in Europa ove un intero contingente militare tedesco, al comando del generale Gunther Meinhold, si arrese alle forze della Resistenza, senza alcun intervento bellico alleato.
I Liguri, per come ho studiato, per come li ho vissuti e sentiti, sono un po’ tutto questo, duri, ruvidi, ma anche gentili quando necessario, mai però inclini a volgere la testa altrove nel momento del bisogno dell’altro.
Forza, ce la dobbiamo fare, perché la partitocrazia, tutta, ci sta togliendo non solo presente, ma anche futuro, ed ai nostri figli, ai nostri nipoti, dobbiamo lasciare un mondo quantomeno accettabile. Altri si uniranno a noi dopo, perché non tutti reagiscono con la stessa reattività, con gli stessi tempi, ma noi abbiamo fiducia e la paura la lasciamo alle nostre spalle.

Nicola Morra

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