Albenga, Viva la tavola del cuore

Albenga, Viva la tavola del cuore
Albenga. Giù le mani da Don Gigi. Comprendo il disagio e lo sconforto di residenti e commercianti dei pressi di Via Don Isola: essendo cresciuto e lavorando tuttora in Viale Pontelungo, ben conosco certe situazioni, e a loro va tutta la mia solidarietà. Tuttavia, sarebbe sbagliato e scorretto addossare all’incolpevole Don Gigi la responsabilità di quanto accade sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Ho visitato personalmente il salone adibito a sala da pranzo: Don Gigi, la Caritas parrocchiale e gli oltre 70 volontari che ogni giorno prestano servizio distribuendo pasti caldi e al sacco dalle 12 alle 13 per quaranta persone non sono da criticare e condannare, bensì da elogiare e applaudire.
Non solo perché, quotidianamente, mettono in atto con i fatti i principi cristiani e la prima opera di carità raccomandata dalla Chiesa agli uomini ( “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”, Matteo 25,35), ma anche perché, con questo servizio, sopperiscono a un vuoto delle istituzioni. Il Comune, con i suoi bilanci, riesce infatti a garantire solo 16 pasti al giorni già prenotati e assegnati, e su una popolazione di quasi 25 mila abitanti, i 40 posti in più del Sacro Cuore rappresentano sicuramente una risorsa insostituibile per le fasce disagiate della Città. 
Ed è ulteriormente errato attribuire all’opera di beneficenza di Don Gigi il problema dell’ordine pubblico, in primis causato dall’assenza di una Amministrazione alla guida della città di Albenga che metta la sicurezza dei cittadini al primo posto (e, per questo, sappiamo chi ringraziare), nonché dalle sbagliate politiche, in ambito nazionale, in materia di lotta alla criminalità e di immigrazione clandestina. Se i clandestini che delinquono non vengono puniti o espulsi, non è colpa del Sacro Cuore, bensì del buonismo di certa politica nazionale, che privilegia l’ingresso degli immigrati, senza preoccuparsi poi dell’inserimento, dell’integrazione, e, purtroppo, della stessa sussistenza. Non prendiamocela con Don Gigi, la “tavola del cuore” va difesa e sostenuta. Ma puntiamo il dito contro quelle forze politiche che, con il loro lassismo, consentono che tutto questo accada, senza fare nulla, sotto i nostri occhi. 
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