Alassio. L’ ex assessore Lucia Leone (Cambiamo con Toti) candidata sindaco in pectore del centrodestra alassino per le prossime comunali, rischia di pagare il conto degli alberi di Natale posizionati nella Città del Muretto 7 anni fa. Una vicenda finita in mano alla giustizia ordinaria con coda di polemiche e veleni. La ditta alassina Regonini sostiene di aver avuto un rapporto contrattuale d’appalto con il Comune in virtù del quale avrebbe provveduto ad addobbare le aiuole della città. L’ente pubblico chiamato in causa non riconosce però alcun addebito, in particolare una fattura da oltre 10 mila euro, contestando la regolarità del contratto per difetto della forma scritta. Inoltre non esisterebbe alcun atto politico e amministrativo per le prestazioni addebitate dalla Regonini. In pratica il mandato sarebbe stato dato dalla allora consigliera Leone, oralmente, senza il preliminare avallo degli Uffici e della giunta comunale. Si dice che all’epoca a mettersi di traverso per tarpare le ali alla ambiziosa Leone fu il vice sindaco Monica Zioni che non gradiva l’esposizione mediatica e l’iperattivismo della pupilla di Vaccarezza. Una guerra tra prime donne che a distanza di anni rischia di costare cara alla Leone data in forte ascesa nello scenario alassino.