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Alassio: la Green Fiction

Ad Alassio va in scena “la green fiction”.
Domani è ormai attesa l’ennesima festa mangereccia (con stile messo dall’esperta dell’arte del festeggiare lussuoso della Consigliere Comunale Leone) offerta dal Comune di Alassio. Dopo la desolante inaugurazione è nuovamente inutilizzata caffetteria del Parco di Villa San Giuseppe con tanto di spuntino per le autorità e il popolino ora tocca al vivaio comunale.
Questa struttura esiste da anni cosa si deve inaugurare? Di nuovo sotto la luce del sole non c’è nulla!
Belli i manifesti, bella l’idea del seme, sicuramente sarà gustoso l’aperitivo offerto ma per che cosa?
Per una struttura semi-fatiscente visto che i giardinieri che fino all’anno scorso lo facevano funzionare non hanno nemmeno dato una rinfrescata di pittura all’arrugginito e vetusto cancello di ingresso. Altro che staff come dice la Consigliera al verde mancante Patrizia Nattero staff del dolce far niente. Speriamo che gli alassini siano molti a vedere quanto è vecchio il vivaio comunale peraltro su terreno in affitto!
Arriviamo al colpo di scena. Mentre per le aiuole di Alassio come su passeggiata Ciccione non vi è segno di vegetazione ecco la trovata festaiola della Giunta del simpatico Canepa inaugurare il vivaio costruito negli anni settanta chiuso da Avogadro un anno fa perché costava alle tasche dei cittadini oltre 30.000 euro l’anno.
Ora ci vogliono far credere al nuovo “miracolo alassino” della grande convenienza dello staff del verde pubblico diretto dalla Nattero, quest’ultimo depurato dalla cacciata del capo giardiniere storico voluta dalla stessa perché troppo oppositore delle strampalate idee della consigliera (presto si leggerà sui giornali delle sentenze per mobbing e giù rimborsi spese legali).
Ma con 30.000 euro quanti fiori si comprano in un periodo di crisi come questo? E due giardinieri (tenuti in debita considerazione nel ristretto staff) che domani ritrovano finalmente  il loro giochino da poca fatica quanta erba possono tagliare sul territorio? Quanti oleandri (appaltati all’esterno) possono potare? Come possono tenere il Parco di Villa San Giuseppe (appaltato ad una cooperativa di Loano città del padrino nobile di questa giunta)? E quanto gasolio per scaldare il vivaio ci vorrà? E quanta energia elettrica ci vorrà?
Nessuna considerazione razionale ha fermato la Consigliera Nattero per fare la sua festicciola pagata dai cittadini. Pensate un ciclamino costa 1,50 euro con i 2.000 euro sprecati dalla Nattero con la sua festicciola ne comprava oltre 1000 al netto del tempo di carico del furgone del giardiniere (scusa ridicola uscita dalla bocca di Canepa e prontamente ripresa in chiave ironica dai giornali visto che i vasetti non si caricano ad uno ad uno ma con i muletti; siamo nel 2013!).
Finiamo questo intervento con la cosa più ridicola di tutta questa fiction del pollice verde, infatti i due esperti vivaisti (?) si sono dovuti dare da fare per togliere l’unica cosa che da anni il vivaio produce in abbondanza la pregiata “Gamba Rossa” e correre da un floro-vivaista di Albenga di cui non facciamo il nome poiché ha degli aspetti imbarazzanti nei cognomi dello “staff del verde pubblico” e riempire il vivaio di fiori già adulti così facendo al popolo bue (…si veda la foto sulla Stampa di oggi) sembrerà che effettivamente il vivaio serve a qualcosa oltre ad essere un posto tranquillo e fresco in estate per i due vivaisti e grande produttore a costo zero della pregiata “gamba rossa”.
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