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Alassio

 

Le menzogne di Avogadro sulla SCA

 

Come al solito lo “Smemorato di Montalcino” interviene sui fatti politici alassini mentendo sapendo di mentire.

L’ottimo Luca Villani ha ben ribadito la sua posizione sulle Società Partecipate, che è poi quella del gruppo PDL- LEGA  alassino.

Mi limiterò a quanto affermato su SCA.

L’inventore delle società partecipate, che all’epoca tutti sapevano che avevano per lui l’UNICO FINE di ESSERE VENDUTE AI PRIVATI, utilizza la sua claque solo per argomentare falsità.

Costituire Società come SCA (3 milioni di euro di fatturato) con capitali corrispondenti a 10.000 euro attuali, e con inoltre una situazione debitoria imposta dalla sua Amministrazione Comunale che gravava per 500.000 euro all’anno, era quanto di più folle si potesse fare. O più mirato allo scopo.

La ciliegina sulla torta fu poi quella di lasciare le tariffe bloccate al 1988 (ancor oggi sono le stesse), viste le condizioni scientemente propedeutiche al fallimento messe in atto dal Sindaco dell’epoca dott. Avogadro.

Non parlo a sproposito di “ciliegina sulla torta” perchè proprio di “torta” da regalare si trattava, con probabile destinazione qualche fortunato imprenditore privato, che per legge avrebbe potuto AUMENTARE le TARIFFE a dismisura, come dimostrano le motivazioni che vedranno arbitro il Referendum di metà giugno.

E riguardo alle menzogne che l’albergatore toscano diffonde spesso e artatamente sulle Società Partecipate mi fermo qui, perchè ci sono inchieste in atto e memorie depositate nelle sedi appropriate.

Puntualizzo solo in risposta alla sua accusa dello “smemorato di “mancanza di etica amministrativa” per il rinnovo dei vertici societari “, oggi dimostra di essere anche campione di (finta) “ignoranza” in materia.

1) Il C.d.A. era già scaduto a novembre dell’anno scorso, si è proceduto al rinnovo solo a fine marzo di quest’anno perché si dovevano chiarire nuovi aspetti normativi che disciplinavano l’attività futura della società stessa (L.18 giugno 2009, n. 69 e altre).

2) Il rinnovo era dovuto a precise norme di legge (Art. 136 del D. L. 18 agosto 2000, n. 267; Art. 83 del Regolamento del Consiglio Comunale della Città di Alassio), in caso contrario sarebbe intervenuto un Commissario ad Acta nominato dalla Regione.

3) Anche a norma del Codice Civile, nessuna Società commerciale (a capitale pubblico o privato) può essere lasciata senza “governance”, specialmente in fase di presentazione di Bilancio.

4) Ultimo, ma non ultimo, il C.d.A. non rappresenta solo il Comune di Alassio ma anche i Comuni di Laigueglia e Villanova d’Albenga. Sarebbe insensato bloccare o variare la “governance” societaria ogni volta che si prospettano elezioni in qualcuna delle Amministrazioni competenti.

Capisco che il clima politico è esasperato dalla campagna elettorale, ma chi si propone a guidare la futura Amministrazione dovrebbe riflettere prima di fare certe affermazioni, se non altro perché facilmente confutabili.

Roberto SOCCO

Presidente C.d.A. SCA

 

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