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Al via il processo per la bancarotta di Ata: ex dirigenti accusati di manipolazione dei bilanci e cattiva gestione

Il processo per la presunta bancarotta dell’ex cda di Ata, azienda partecipata comunale, è iniziato presso il Tribunale di Savona. Gli imputati principali sono Luca Pesce, ex direttore generale (2013-2016), e Giancarlo Zanini, ex consulente amministrativo.
L’accusa sostiene che, tra il 2011 e il 2016, i bilanci della società pubblica siano stati ritoccati per nascondere la difficile situazione finanziaria e ottenere vantaggi indebiti, In particolare, non sono state svalutate voci di bilancio come il parcheggio del Sacro Cuore e i terreni di Cima Montà, accumulando un passivo di oltre 2,4 milioni di euro. Durante l’udienza, è emersa la grave debolezza economica di Ata, con un buco stimato di 14 milioni di euro.
Il ritardo nel concordato preventivo ha aggravato la situazione. Nessuno avrebbe sottratto denaro pubblico, ma la cattiva gestione ha causato il collasso finanziario della società.
A febbraio avevano patteggiato un anno e sei mesi l’ex presidente Sara Vaggi, un anno e quattro mesi l’ex presidente del collegio sindacale dal 2008 al 2016, Paolo Grondona e quattro mesi gli ex membri del cda Roberto Pizzorno e Marco Ravera.
Il processo proseguirà la prossima settimana.

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