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“ADDIO (o COMMIATO?) al Sindaco Renato Zunino

Nel ‘Punta di becco’ del numero scorso, gli chiedevamo, per i Lettori ed i Cellesi in particolare, quali ritenesse i fiori all’occhiello nella sua lunga carriera, o quello che aveva fatto che altri non  avrebbero potuto/ voluto, o v.v.

Nessuna risposta, come sempre in precedenza – in tanti anni ne è registrata una sola!

– diversamente da tanti suoi colleghi che sulle periodiche pubblicazioni locali, tengono aperto dialogo con la cittadinanza. Niente! Terreno bruciato intorno a ‘a Civetta’: ignorata, non degna di considerazione o/e interlocuzione. Pur essendo egli, il nostro Sindaco,  grande frequentatore  di  stampa nazionale  primaria  (Il Secolo XIX e La Stampa), e sempre con primi piani, che non ha l’eguale tra gli altri.

Alla ‘a Civetta’ non ha risposto, ma s’è posto a cavallo del proprio monumento laddove scrive, o fa scrivere, qui su Il Letimbro, intervista dal titolo ‘In 10 anni Celle è migliorata’ (da lui, ovviamente), da cui estraiamo qualche passo. Sul bilancio del suo  percorso?  Senza esiti, ‘lo definirei molto positivo; dieci anni nei quali  abbiamo operato  scelte  molto impor- tanti, alcune che definirei epocali: la ristrutturazione  del campo  sportivo  della Natta [n.d.r.: giunto allo stato di disuso e dissesto, previsto  e  prevedibile già  al  suo impianto (qualcuno  ricorda  l’articolo ‘La  cattedrale nel deserto’?), con la costosissima gestione senza contropartita  o  inadeguata: iniziativa lunare, fatta malamente cadere, di cui ora si prende i meriti per averla ristrutturata…!], lo  sblocco  urbanistico per  avviare il recupero delle ex colonie milanesi e bergamasche [n.d.r.: di entrambe ne abbiamo scritto abbastanza, e pure lui con annunci trionfalistici  di  ‘imminente avvio  lavori’  e simili, e  in  altro articolo  abbiamo  scritto della ‘Democrazia  partecipativa’  mentre, come al  ‘Gioco  dell’oca’, ci  ritroviamo  al punto di partenza, altro che sblocco…: ’dilettanti allo sbaraglio’, si può solo aggiungere a futura memoria, probabilmente non incolpevoli,  come  abbiamo motivato  per una dozzina di capitoli: sbaragliati Celle e Cellesi!], la serie di interventi massici per la messa in sicurezza delle scuole [n.d.r.: nomale gestione e manutenzione, ci mancherebbe: dove  la  straordinarietà  e l’epocalità?],  il  recupero dell’Alborada come  nuova sede della  biblioteca comunale  [n.d.r.:  a parte  i 150.000  Euro  di spesa  di  cui numero precedente, resta la perplessità che non possa essere stato mantenuto un pubblico esercizio in una tal posizione (il San Giorgio è stato gestito proficuamente per decenni)…evidentemente c’è qualcosa ‘nel manico’, come si dice in certi casi…], infine la completa rivalorizzazione della Pineta Bottini, con la realizzazione della funicolare sia con l’installazione dell’illuminazione pubblica[n.d.r.: nulla da dire, ma forse, sì, due cose, l’un l’altra connesse: quale il rapporto costo/benefici (tanto di moda in questi tempi) e quanti i turisti chiamati a Celle esclusivamente per la Pineta Bottini con tanto di funicolare…mentre il paese sta scendendo di livello  in tutti i settori: negozi, alberghi,..stabilimenti balneari esclusi. Cui non fa alcun accenno].

Tralasciamo il seguito: il solito autoincensamento e il  ‘non ho grandi rimpianti per nessuna delle scelte che ho fatto…’ e aspetti visti con un occhio, mentre l’altro, evidentemente, guardava da altra parte. Non accenna minimamente all’Asilo N. Aicardi, cui ha dato il colpo di grazia con l’ambizione di aver istituito la terza sezione di quello pubblico. Possibile non aver potuto/dovuto mantenere un po’ di privato – un’istituzione storica, la prima che ben oltre un secolo fa ha ospitato i bambini malati bisognosi dello iodio marino, che ha istituito e tenuto le prime scuole serali quando di pubbliche forse neon ve ne erano ancora, fino a diventare asilo, unica struttura pre-elemenari dove tutti siamo passati, compreso il Sindaco – in tanto pubblico, che è atto di rispetto e tutela anche di chi ha mentalità e orientamenti diversi?

Fatto suo di non aver rimpianti (da vedersela con se stesso)? Non sfiorato da dubbi (non risulta alcunchè nel testo) di aver potuto fare diverso e, magari, meglio? Non postosi, mai (è evidenziato) di aver blindato il paese, nel bene e nel male?

“È la mentalità, bellezza, o se vuoi, l’ideologia anche se non usa più. Che al di  là  di sigle  ed  acronimi ti  rimane  addosso, sempre.  Insita nel fatto di dipendenza da quel tipo di dio che ti fa (ha fatto) ritenere eletto a guidare una comunità per quarant’anni o poco meno…Tu! E perché solo tu e  non altri?  Qualcuno tra i tanti proletari, che  pure ne hanno tirato giù uno per tirane su un altro…forse peggio, a cui si credeva ciecamente: chi ci credeva… Qui non c’è stata rivoluzione di quel tipo: tutto democratico. Ma i fatti restano e il tempo giudicherà. Il Tempo giudicherà!

Auguri!

PiRa da A Civetta

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