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Acqua pubblica: con gli innumerevoli errori di Marco Russo si rischia di perdere i 12milioni del PNRR. Proviamo a Raccontare tutta la vicenda fino alle dimissioni di oggi di Nanni Ferro

Il presidente della società Acque pubbliche Savonesi (Aps), Nanni Ferro, ha deciso di fare un passo indietro. Ma non sarà indolore: pare che Ferro si toglierà qualche sassolino dalle scarpe riservando dure frecciate al Ponente cosi scrive il SECOLOXIX, ma se proprio volesse togliersi qualche sassolino dalle scarpe dovrebbe rivolgersi a chi gli ha dato quell’incarico cioè il sindaco di Savona Marco Russo che, dalla cacciata dell’avvocato Bonifacino dal depuratore alle diatribe con Alassio e Borghetto, ha inanellato una serie di errori con il rischio di perdere i 12milioni del PNRR per completare gli impianti

Questo è l’articolo del SECOLOXIX di oggi

Depuratore. L’ex presidente Bonifacino cacciato dal Sindaco aveva ragione, il debito dei mutui che aveva denunciato è stato inserito nel bilancio

Ricordate la storia recente del depuratore… a novembre dell’anno scorso il Sindaco aveva dimissionato il presidente del depuratore, Alberto Bonifacino, il quale aveva presentato alcuni esposti in Procura su presunte irregolarità nel bilancio degli anni 2017 – 2019.  9 milioni che dovevano essere inseriti nel bilancio del consorzio...Leggi dal SECOLOXIX

A novembre Bonifacino era stato sostituto con con Maurizio Maricone..Leggi dal SECOLOXIX

A forza di approfondire, è venuto fuori che l’avvocato Bonifacino aveva ragione….e il dispotico Sindaco ha fatto un’altra figura di m…
Oggi dal SECOLOXIX si apprende che il debito per quei famosi mutui lo hanno messo a bilancio proprio come volevo fare Bonifacino quando lo hanno mandato a casa..Leggi da SECOLOXIX

Tutta la storia dagli articoli del SecoloXIX

L’avvocato Bonifacino spiega perchè Ferro non poteva essere eletto in APS

Alberto Bonifacino

In questo articolo di Savonanews l’avvocato Bonifacino spiega come l’attuale numero uno del cda di Aps, Giovanni Ferro, non poteva essere nominato per quella carica in quanto per due anni è stato consigliere di amministrazione di Consorzio Depurazione Acque
Interessante sottolineare la parte finale delle dichiarazioni di Bonifacino… “Al fine di poter dar corso alla procedura sanzionatoria prevista, vi è, inoltre, la necessità di verificare la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà sottoscritta dall’ingegnere Giovanni Ferro, che deve essere obbligatoriamente resa al momento dell’accettazione dell’incarico, in modo da procedere, in primo luogo, alla declaratoria di inconferibilità di incarichi pubblici per un quinquennio, come previsto dalla legge, nonché all’eventuale segnalazione all’Autorità giudiziaria per le dichiarazioni mendaci che potessero risultare doloseLEGGI TUTTO L’ARTICOLO

 

Sulle acque pubbliche ha ragione Melgrati
D’accordo che dietro la posizione di Melgrati sulla gestione delle acque pubbliche, contraria a quella del sindaco Russo e del presidente di Aps Ferro, c’è sicuramente la mano della lega che si vuole vendicare del sindaco di Savona sul mancato appoggio di Canepa alle elezioni provinciali, ma la sua proposta per mantenere l’acqua pubblica ci pare giusta.
Secondo la sua proposta non dovrebbe esserci la fusione delle tre società che gestiscono l’acqua pubblica (Consorzio per Savona, Servizi ambientali per Borghetto, Sca per Alassio) ma un consorzio con Aps a cui resterebbe solo il compito di emettere le bollette. Gli incassi, invece, verrebbero effettuati dalle società in perfetta autonomia.
Russo e il presidente di Aps Ferro  vorrebbero che Acque pubbliche savonesi oltre ad emettere le bollette dell’acqua  incassasse anche gli importi delle bollette stesse, per questo non si riesce a trovare un accordo.
Con Melgrati non siamo mai stati teneri e lo abbiamo criticato spesso, ma questa volta lo appoggiamo , soprattutto quando chiede le dimissioni del Presidente di Aps, Nanni ferro.

 

La fretta e la voglia di strafare di Russo e Ferro e le possibili conseguenze
Il Sindaco Marco Russo e il presidente di Aps Nanni Ferro hanno fretta, vogliono la fusione delle 3 società pubbliche (Servizi ambientali per Borghetto, Sca per Alassio e Consorzio depurazione acque per Savona) all’interno di Aps, per la gestione dell’acqua.
Pensate un po’ cosa succederebbe se disgraziatamente il Consiglio di Stato desse ragione a IREN..?
Quanti soldi pubblici verrebbero sprecati per la voglia di strafare dei due..?


Acqua: tra i due litiganti la provincia di Savona non gode

Nelle tre assemblee, che si sono susseguite ieri pomeriggio, tra Acque pubbliche savonesi (Aps), Sca di Alassio e Consorzio e di Servizi Ambientali di Borghetto per attivare la gestione in house del servizio idrico nell’intero territorio provinciale non è stato possibile votare il piano, presentato da Ferro (Aps), perché non è stato raggiunto il quorum necessario per l’assenza di Sca, la società di Alassio che non approva il piano soprattutto in due punti: la bollettazione unica in mano ad Aps e la ricapitalizzazione della società stessa.
Secondo Emanuela Preve, presidente di Sca, e Marco Melgrati, sindaco di Alassio, esiste un’alternativa. “Nessuno di noi intende andare verso la privatizzazione – dicono-. Non accettiamo, dal Comune di Savona e dal presidente di Aps, lezioni sul tema dell’acqua pubblica. Non siamo, però, d’accordo sulla fusione, in Aps, delle tre società, a fronte, in particolare, del bilancio del Consorzio, la società savonese, che presenta 4 milioni e 943 mila euro di perdita nel 2021. Dobbiamo tutelare Sca e i nostri utenti. Siamo pronti a procedere verso una forma di consorzio all’interno di Aps, dove la gestione della bollettazione resti separata… Non voteremo a favore della fusione in Asp ma proporremo, come stiamo già facendo, una mediazione, a favore di un consorzio che garantisca la sopravvivenza e l’autonomia delle tre società. Non saremo noi, quindi, i responsabili se qualcuno deciderà di portare i libri in Tribunale”.
Dura la replica di Marco Russo: “Il bilancio del Consorzio è sano, nella relazione al bilancio 2021 è chiaramente precisato che il risultato economico negativo è imputabile per 3,6 milioni agli accantonamenti prudenziali legati alla verifica della Guardia di finanzia, riguardante poste patrimoniali attinenti ai rapporti con i soci (i mutui accesi per l’acquisto delle tubature). Quelle di Melgrati sono asserzioni diffamatorie”
Se non ci sarà un’accordo Aps andrà verso la liquidazione e con una gara europea nella gestione dell’acqua nella provincia di Savona entrerà un privato

Il trappolone – Marco Russo fa una cosa e ne sbaglia 2

Non finiscono mai le sorprese nelle partecipate.
I brevi Fatti
Ottobre 2022

Marco Russo fa nominare Nanni Ferro presidente di Aps (acque pubbliche savonesi)
L’avvocato Alberto Bonifacino, presidente del depuratore e membro del cda di APS, presenta due esposti contro la nomina di Ferro (uno fiscale e l’altro sulla regolarità della sua nomina)

Le Conseguenze
Alberto Bonifacino viene fatto decadere da presidente del depuratore.

Il trappolone
Maggio  2023
Alberto Bonifacino si candida a presidente di TPL

Giugno 2023
Il comune fa sapere, con lettere scritta, che la sua candidatura non può essere accettata secondo una norma del 2013 (una persona che abbia ricoperto un incarico gestionale in una società partecipate del Comune dovrà attendere due anni prima di poterne ricevere un altro)
Il presidente di Aps (acque pubbliche Savonesi) Nanni Ferro viene segnalato ad ANAC per presunta inconvertibilità dell’incarico. La segnalazione viene fatta da Alberto Bonifacino ex presidente del consorzio del depuratore delle acque. Bonifacino per  motivare la segnalazione fa riferimento alla stessa norma usata dal Comune di Savona  per escluderlo dalla candidatura di TPL
Non resta che attendere le prossime mosse e rimarcare l’ennesimo  tragico atto del sindaco stratega.

L’articolo del SecoloXIX

Considerazioni sullo scoppio della guerra dell’acqua tra Savona, Alassio e Borghetto

Aps (Acque Pubbliche Savonesi) è formata dal il 50% dal consorzio del depuratore di Savona, per il 30% dalla Servizi Ambientali e per il 20% dalla Sca di Alassio.
Giovanni Ferro è il presidente nominato un anno fa dal Sindaco Russo
il consiglio di amministrazione è composto da Barbara Balbo (presidente Servizi Ambientali) ed Emanuela Preve (presidente SCA)
Le 3 società pubbliche entro il 31 dicembre dovranno fondersi all’interno di Aps.
Se non avverrà sarà inevitabile il commissariamento, una gara aperta e l’ingresso dei privati.
Dopo 2 anni e parecchie riunioni non c’è ancora stato nessun accordo tra le 3 aziende.
Dopo aver letto l’articolo del SecoloXIX sulla riunione di ieri raccontiamo quella che secondo noi sta succedendo:
Il presidente Ferro, da l’impressione di voler far saltare il banco e Russo probabilmente o non l’ha capito o non vuole rimangiarsi la nomina di Ferro.
Ferro non ha predisposto nessun atto per realizzare la fusione (ci vogliono 7 o 8 mesi da codice civile per realizzarla) e ha fatto arrivare dicembre per mettere sotto scacco Sca e Servizi ambientali (cioè i comuni di Borghetto, Loano e Alassio) e far approvare un regolamento interno la cui bozza è stata fatta da lui senza il coinvolgimento dei membri del cda che rappresentano le società del ponente.

Bozza che trasforma sostanzialmente la fusione in un consorzio in cui Aps controllerebbe tutto. Naturalmente i due consiglieri si sono rifiutati e hanno preparato una serie di emendamenti in cui ogni società, se non si va alla fusione, si gestirebbe da sola e Aps farebbe solo da coordinatore
E allora ecco che è scattata la reazione di Ferro e Russo: non ci date pieni poteri al consorzio depuratore delle acque tramite Aps e allora non facciamo il rinvio del termine per fare la fusione.
Quello di Ferro, però, è un bluff a meno che non si renda conto che senza la fusione sarebbe la rovina. Dovrebbe pagare i danni alle 3 società perché senza la fusione decadrebbe la concessione che vale 360 milioni di euro solo in termini di lavori, più il volume di fatturato da oggi fino al 2049 termine della concessione
Senza dimenticare, come ricorda l’avvocato Bonifacino, ex presidente del Consorzio depurazione delle acque, quello che ha scritto la Corte dei Conti al Comune di Savona: la fusione non può più essere rinviata (vedi immagine a fianco)
Viene da chiedersi: Perché Ferro rischia di andare alla gara europea per gestire l’acqua a Savona?
A chi interessa l’acqua di Savona? Forse a chi gestisce già le acque di Genova e La spezia?

Dal SECOLOXIX leggete quello che è successo ieri alla riunione

Per l’Acqua pubblica torna l’incubo della privatizzazione e la responsabilità è tutta del comune di Savona
Le 3 società che gestiscono il servizio idrico nel savonese, Consorzio depurazione (Savona), Servizi ambientali (Borghetto) e Sca (Alassio) non trovano un accordo sulla fusione all’interno di Aps (Acque pubbliche savonesi).
Che sia il comune di Savona a lanciare l’allarme e ad accusare del ritardo Borghetto e Alassio lascia perplessi.
Tutta la storia l’abbiamo già raccontata su uominiliberi. Russo e il presidente di Aps Ferro vogliono  la fusione con le  Acque pubbliche savonesi. Aps, secondo loro,  oltre che ad emettere le bollette dell’acqua dovrebbe incassare  anche gli importi delle bollette stesse.
Servizi ambientali e Sca non vogliono la fusione ma un consorzio con Aps a cui resterebbe solo il compito di emettere le bollette. Gli incassi, invece, verrebbero effettuati dalle società in perfetta autonomia.
Quindi basterebbe che il Comune di Savona accettasse di passare dalla fusione al modello consortile (una cosa perfettamente legittima, lo applicano ad esempio le società pubbliche dell’acqua in Provincia di Cuneo) e l’accordo si farebbe in 5 minuti, ma Russo non vuole perché con la fusione è convinto che Savona prenderà il controllo della nuova società, così nomina chi vuole lui anche lì.

Con  tutta  la storia attraverso i nostri  i nostro articoli  abbiamo cercato  di raccontare la vicenda  non ancora conclusa

Per siamo arrivati alla situazione spiegata dal secolo XIX di oggi   che abbiamo riportato all’inizio

 

 

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