Abbiamo perso ma stiamo vincendo: il sindaco e l’arte della fuffa culturale

E rieccolo, il nostro sindaco. Dopo settimane di silenzio e nervi tesi, torna a parlare. E quando lo fa, lo fa in grande stile: un ampio articolo sul Secolo XIX, per spiegare alla cittadinanza che sì, abbiamo perso… ma in fondo abbiamo vinto.

Eh già. È il nuovo teorema della politica savonese: sconfitti, ma vittoriosi. Un po’ come uscire da un ristorante dopo aver mangiato male, ma vantarsi con gli amici della bella tovaglia.

Nel lungo e articolato pezzo, il primo cittadino rispolvera quella vecchia gloria dell’“Agenda”, la stessa che era finita in un cassetto polveroso insieme ai progetti mai realizzati. Ma tranquilli, ci pensa lui a rimetterla in pista. Proprio ora che nessuno se la ricordava più.

Manca solo un dettaglio – piccolo, piccolo – in tutta questa narrazione trionfalistica: un grazie. Sì, un grazie, o magari anche due, a chi il concorso  “Capitale della cultura” l’aveva pensato e proposto  con passione. Invece è stata  dimenticata come un vecchio appunto in fondo a una borsa.

E poi, vogliamo parlare dell’autocritica? No, meglio di no, perché non ce n’è traccia. Niente mea culpa, nessun accenno ai tanti errori commessi lungo il cammino, ai progetti annunciati in pompa magna e mai partiti. Però, in compenso, abbondano le parole: “nuove rotte”, “rilancio”, “cultura diffusa”, “visione del futuro”. Un festival della retorica, insomma.

A colpire è l’euforia del sindaco, talmente galvanizzato dalla “vittoria” che in questi giorni – raccontano i corridoi – è diventato intrattabile, teso come una corda di violino e pronto a scattare come un molosso al primo accenno di critica.

Verrebbe quasi da chiedergli: ma se abbiamo vinto, perché sembra così nervoso? Forse, sotto sotto, la delusione brucia. E sarebbe stato davvero un gesto di grandezza politica – magari il primo del suo mandato – ammettere pubblicamente il colpo, riconoscere la sconfitta, ringraziare chi ha lavorato al progetto e promettere di fare meglio.

Ma tant’è.

Condividi

Lascia un commento