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A proposito di Servizio Sanitario Nazionale e di gestione della salute da parte della Regione Liguria ….

Vorrei raccontare una storia in forma anonima visto che parliamo di questioni inerenti la salute ma voglio farlo pubblicamente in quanto non credo sia ancora diffusa l’esatta percezione del disfacimento del Servizio Sanitario per il quale tutti i contribuenti (gli evasori molto meno) versano cospicue somme alle casse dello stato e della Regione. Preciso subito che penso che gli operatori del SSN siano gli unici a tenere davvero in piedi il presidio di salute pubblica minima di cui ancora possiamo fruire, non sono eroi ma certamente sono persone che – nella grandissima parte – fanno con dedizione un lavoro difficilissimo. Detto questo i fatti: il signor X a gennaio 2020 si è recato su indicazione del medico di base a fare una visita chirurgica all’osp. S. Paolo di SV per una piccola ernia ombelicale, nulla di grave certo ma il medico ha suggerito di far fare una valutazione e di mettersi in lista per l’intervento che avrebbe eliminato il problema e i futuri possibili rischi di aggravamento (meglio agire preventivamente in questi casi), il medico chirurgo ha confermato la non gravità della situazione e ha dato un arrivederci al momento in cui i circa 16mila pazienti in lista pima del signor X avessero avuto il loro intervento (si avete letto bene la lista d’attesa era di oltre sedicimila persone al gen 2020). Sollevato e un po’ perplesso il signor X si è disposto ad aspettare un tempo che si prospettava lungo ma non infinito (se c’è una lista d’attesa si è detto prima o poi toccherà a me). Il Tempo e la Pandemia hanno portato l’attenzione di tutti altrove e qualche settimana fa – dopo quasi tre anni – il signor X si è ricordato di questo “appuntamento” e ha pensato di informarsi sulla situazione presso il reparto chirurgia del San Paolo. L’efficiente addetta alle liste del preoperatorio ha confermato la presenza in lista d’attesa ma ha scandito che tutti gli interventi erano bloccati SINE DIE (letteralmente “senza data”) salvo quelli per pazienti oncologici o per le urgenze (rischio grave). Il signor X a questo punto ha chiesto se aveva ben compreso e cosa poteva fare allora per essere operato, la risposta è stata lapidaria: “se il suo medico la invia al pronto soccorso verrà valutata l’urgenza, può anche richiedere una seconda visita col chirurgo per valutare la gravità ma senza questo requisito (o la malattia oncologica) la sua attesa è indefinita”. Il signor X ora sa che dovrà rivolgersi ad un privato oppure dovrà attendere di stare davvero male (un’ernia di quel tipo può divenire grave se degenera in una situazione a rischio blocco intestinale). La sanità pubblica a Savona – ma forse anche altrove – oramai fa fronte solo alle gravi emergenze (e meno male), credo sia giusto saperlo e ricordarselo sempre.

 Lettera firmata

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