Pare proprio che nel savonese i pini siano diventati il nuovo nemico pubblico numero uno. Dopo gli abbattimenti in diversi comuni della provincia, ora tocca a Celle Ligure e Loano, dove le amministrazioni hanno deciso di fare piazza pulita degli alberi esistenti, per ragioni che – a sentir loro – sarebbero legate alla sicurezza.
A Celle Ligure il sindaco ha già pronto il “bel progettino”: abbattere i pini davanti alle scuole e rimpiazzarli con un nuovo viale alberato. La motivazione ufficiale? Tutti gli alberi sarebbero “vetusti e pericolosi per la pubblica incolumità”. E così, via i pini (pericolosi), dentro le acacie, che – si assicura – saranno più adatte al contesto climatico e paesaggistico. Ma sono davvero tutti pericolosi o si tratta dell’ennesima scelta amministrativa che punta a eliminare il verde piuttosto che curarlo?
Anche a Loano il copione è lo stesso. Una quindicina di pini sono già stati abbattuti in piazza Valerga e il Comune ha annunciato che verranno sostituiti dai lecci. Anche qui, la giustificazione è sempre la stessa: gli alberi sarebbero malati e pericolosi. Peccato che la minoranza, piuttosto scettica, parli di “poca cura del verde” e dell’assenza di un vero piano per la gestione del patrimonio arboreo.
L’impressione è che si sia passati dalla gestione del verde pubblico alla semplice rimozione dello stesso. Mentre in altre città d’Italia si piantano alberi per contrastare l’inquinamento e mitigare il cambiamento climatico, a Savona sembra che l’unica soluzione sia prendere la motosega e risolvere il problema alla radice (letteralmente).
Forse, prima di abbattere pini in nome della “sicurezza”, si potrebbe investire in perizie approfondite, cure per le piante e manutenzione adeguata. Ma a quanto pare, nel panorama amministrativo ligure, i pini sono una seccatura da eliminare, non un patrimonio da tutelare.