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A Campanassa de anchêu

Sono finiti i festeggiamenti del novantacinquesimo compleanno dell’Associazione e continua in Liguria lo stupore di quel novantacinquesimo, numero non in uso ovunque. Viene osservato che ai cento anni ci sarebbe stato il cambiamento della dirigenza dell’Associazione e a dirigere i festeggiamenti ci sarebbe un altro orchestrale (e relativi sudditi fedeli).

 Il rinnovo delle cariche sociali è scaduto da molto tempo ma alla poltrona si è attaccati con le unghie! Finalmente è arrivato il Carnevale ed allora i soci (purtroppo in numero sempre minore) sono chiamati ad esprimere le loro scelte. Purtroppo di scelte non è possibile farne giacché con circolare inviata dalla segreteria (il presidente tace ed acconsente) è richiesta, agli aspiranti consiglieri-amministratori, la dichiarazione di aver prestato il proprio contributo ed aiuto, ”particolarmente in questi ultimi tre anni, collaborando fattivamente al raggiungimento degli scopi sociali”.

Il gioco è fatto, in barba a Statuto e Regolamento, e si deve confermare, di fatto, l’attuale staff del presidente in carica. Ne è comprova l’elenco degli elettori proposti per l’attuale votazione evitando soci di antica appartenenza e fedeltà all’Associazione e fedeli alle norme degli statuti rinnovati negli anni dalla fondazione ad oggi.

Il Presidente Mirenghi

Ridicola e penosa è stata la conclusione dell’Assemblea di giovedì 28 Novembre 2019 quando il presidente ha comunicato di non potere presentarsi alle elezioni essendo stato nominato membro del comitato elettorale (bussolo) e comunica la sua decisione a rinunciare alla candidatura non per malumori interni, ma per motivi di suoi impegni personali. Si eleva un vivace coro a favore del presidente il quale accetta con grande soddisfazione. La sceneggiata si conclude con la ricomposizione della commissione elettorale, che avrebbe dovuto essere formulata dal Consiglio Grande e ratificata dall’Assemblea, e ricostruita su proposta di un socio presente!

Sono considerazioni che si impongono e forse giustificano la rinuncia di molti soci a rinnovare il consenso. Se nulla cambierà, come purtroppo è previsto, si assisterà al penoso scambio di cordialità tra Sindaco e Presidente alla cerimonia del Confuoco e ad altre manifestazioni all’interno della sede che richiamano più la vita di un club che non a quella di un’Associazione aperta alla vita della città e della sua area provinciale, visto che si è voluta estendere anche oltre i confini dell’appennino, alla promozione della storia, dell’arte, della cultura e dell’economia, alla messa a disposizione gratuita delle sue attrezzature come biblioteca ed archivio storico.
Non diamo moglie alla maschera savonese “Cicciolin” che a volontà del suo ideatore non la ha avuta, ma atteniamoci a iniziative più incisive e degne di una Associazione libera, apolitica ed aconfessionale che ha scopi molto seri e concreti.

Sono pensieri cun magun, auguri e richieste che quelli de A Campanassa de anchêu vogliono perchè a nu derrue!

 ROCCO PELUFFO

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