porti

finchè a governare le politiche marittime e portuali ci saranno personaggi che non sanno nemmeno se l’acqua del mare è salata, i disastri saranno sempre più evidenti. Nel caso specifico della piattaforma e dei soldi ai danesi, siamo proprio sicuri che i 300 milioni praticamente a fondo perduto che dovrebbe metterci lo stato (che a regime saranno sicuramente più del doppio) non sarebbe meglio impiegarli per aiutare le aziende del savonese in difficoltà? In questo modo, invece di promettere qualche posto di lavoro tra 4-5 anni, si farebbe in modo di salvaguardare quei posti che stiamo perdendo ora. E se alla fine non se ne facesse più nulla, chi pagherà il ripristino della rada? Chi ha firmato l’autorizzazione ad eseguire questi lavori propedeutici (la o le persone, non gli enti, sia chiaro) dovrebbe farsi carico del ripristino qualora i lavori non venissero ultimati. Invece come al solito sarà pantalone a pagare e i nostri beneamati fanfaroni si godranno i soldi impropriamente guadagnati in questi anni.

Condividi

Lascia un commento