Ho letto con attenzione tutti i vari interventi a riguardo. Ognuno contiene una parte di ragione a parer mio: tranne quello del Sig Guappo che rischia di rendere troppo riconoscibili i protagonisti della sua critica, tanto da rischiare di cadere nella diffamazione, visto che si permette di giudicare e sparlare senza avere alcuna conoscenza di fatti o situazioni contingenti che magari sono motivo di profondo dolore e frustazione per chi li sopporta. Ma la domanda che rivolgo a tutti è: come si fa a non pensare che la pedonalizzazione di Via Gramsci sia un atto politico a favore del Molo? A proposito, sospetto per sospetto potrebbe anche venire in mente a qualche benpensante che gli amm.ri abbiano avuto un certo tornaconto da tutta l’operazione, o no? Sarà vero che era già stata progettata prima ma, cari ragazzi, il colpevole, in queste cose, è chi compie il misfatto, non altri! Ora è pur vero che la tendenza delle amm.ni pubbliche è quella di decentrare per rendere più vivibili i centri, ma non è detto che ciò si risolva positivamente sempre e in ogni dove. A Celle Ligure ad esempio, paese che al contrario di Vado vive esclusivamente di turismo, il centro è chiuso solamente durante il periodo estivo e nemmeno per tutta la giornata. Il fatto è che in Via Gramsci la pedonalizzazione non ha portato nessun vantaggio: non ha sicuramente un centro storico “turistico” da visitare senza l’assillo delle auto, unica necessità per la quale sarebbe stata giustificata la scelta di chiuderlo. Certo, chi vi si trova a passare e i residenti della via hanno ovviamente piacere nel passeggiare tranquilli, ma qui si doveva pensare che erano a rischio molti posti di lavoro tra commessi dei negozi e dipendenti vari. Bisogna a parer mio comunque ringraziare quegli esercizi commerciali che, nonostante i continui ostacoli posti dai vari amm.ri al loro lavoro, hanno tenuto duro e non hanno licenziato! Ma perchè, per poter sopravvivere, devono essere sempre gli esercenti e gli artgiani a trovare soluzioni a specifiche problematiche create a bella posta da altri? Io so che moltissimi di loro avrebbero volentieri scelto di rendere la via ancora più tranquilla e deserta chiudendo definitivamente la loro attività. E forse sarebbe stato un segnale che neppure questa giunta avrebbe potuto ignorare, ripensando quindi alle proprie scelte. Così non è stato perchè è prevalso il senso del dovere e la necessità di difendere il lavoro di decenni, fatto di sacrifici che, chi si permette di tranciare giudizi del tutto superficiali, neppure si può immaginare, essendo al di fuori della sua capacità di comprensione, basata esclusivamente su convinzioni maturate dalla propria scarsa levatura culturale. Concludo rivolgendomi all’autore dell’articolo di provocazione: io non so che mestiere lei faccia o abbia fatto, ma sono certo che non gradirebbe sapere che qualcuno esorta altri a boicottare il suo lavoro. Frequentare o meno un negozio è certamente una libera scelta, derivata anche dai motivi che lei elenca, ma dalle sue incitazioni mi pare che traspaia un odio che va ben al di là della protesta per i presunti mancati servizi. E’, il suo, un odio di classe, atavico, maturato da scarsa o nessuna conoscenza della Storia e delle storie personali degli obiettivi del suo inveire. Un’ultima considerazione: quando si accusa qualcuno, ci vogliono le prove e bisogna esporsi di persona denunciando alla luce del sole e non dietro uno pseudonimo. Ma il desiderio di delazione e spionaggio è una cattiva abitudine che ci accomuna un pò tutti qui in Liguria. Solo, cerchiamo di manifestarla il meno possibile. Rodolfo Di domenico