Banana Republic

Non passa giorno, avvicinandoci alle elezioni amministrative di maggio, che i cosiddetti partiti non se la prendano con l’antipolitica. Adesso va di moda, dato che la paura fa novanta. Questo concetto dell’antipolitica sbandierato ad ogni secondo sta al concetto del qualunquismo anni settanta. Tutto per non destabilizzare a livello di massa quella cappa di conformismo che ha connotato l’attività politica italiana per quasi tutto il dopoguerra; un gioco delle parti dove ad un partito popolare conservatore cattolico, che coi suoi satelliti si spartiva la torta dei grandi affari delle banche (nazionalizzate) dell’energia delle infrastrutture della sanità delle amministrazioni locali degli enti pubblici della cultura della RAI e insomma di tutto e un partito comunista (a chiacchiere) che teneva buone le masse e si accontentava di qualche regione, amministrando però decisamente meglio dei rivali. Il tutto condito con centinaia e migliaia di morti tra terrorismo rosso e nero, bombe, mafia, servizi segreti. Questo fino agli anni 80 poi dopo la caduta del muro, con la conseguente caduta della cortina di ferro ma soprattutto di quella di bambù, viene anche il peggio che conosciamo.La globalizzazione ha preso alla sprovvista tutti, ma ha fatto vittime solo tra i più deboli, i lavoratori. E siamo a Berlusconi: Berlusconi gli antiberlusconiani che comunque gli hanno reso dei servigi graditissimi, facendolo sembrare perfino più forte di quanto lui sperava di essere. Evidentemente qualcuno vede con occhiali scuri la realtà incontestabile e cioè che in Italia, al contrario dell’Europa, i partiti sono stati e sono talmente forti e radicati da entrare in ogni piccolo meandro della realtà sociale, o perfino della realtà oggettiva e manca poco anche nell’inconscio delle persone. L’Italia è il paese dei partiti (arraffoni) è il paese dell’impossibilità a formare movimenti di coscienza libera da questi cancri che ci hanno succhiato il sangue per settant’anni, sempre con lo spettro di apparire qualunquisti e oggi antipolitici, come sostengono quelli come Bersani, Alfano e Casini, attaccati come non mai alle loro poltronissime, e come sostiene il Presidente della Repubblica che cerca di correre ai ripari dallo sfacelo prossimo venturo. Speriamo invece che la gente si svegli e dia una suonata forte e terribile a questi vampiri. Berlusconi, verso il quale la Repubblica ha dichiarato una guerra senza quartiere, è solo il prodotto del nostro paese, di una parte di esso, ma l’altra parte che lo ha contestato ha ribrezzo di coloro che dietro l’antiberlusconismo hanno mantenuto intatto potere e privilegi, facendo credere che fosse solo lui il problema. E no cari non ci siamo proprio. Ed è inutile che strombazzate queste storielle dell’antipolitica. La gente è satura della vera antipolitica: quella delle banche di partito, quella delle lottizzazioni, quella dei soldi a valanga ai partiti, ed è stanca di questa gentaglia chiacchierona e parassita, quella che smetto di fare il ministro per fare il sindaco,quella che ho il sederino al caldo in almeno quindici consigli di amministrazione, quella che sono in Parlamento ma faccio anche il sindaco del mio paesello,quella delle rendite di sottogoverno e le clientele partitiche ed elettorali, quella della corruzione sempre impunita e a volte non perseguibile perché impedita dalla casta stessa col non luogo a procedere, quella accertata ma prescritta,.quella che sono un tecnico economico e dò in subappalto ad un altro tecnico il lavoro che sarei tenuto a fare io, (dato che mi hanno messo lì apposta)che oltre ad essere presidente del consiglio ho anche la carica di ministro dell’economia. Anche perché la fame avanza a passi svelti. E solo un idiota può credere alle ultime favolette di rimettere a posto i conti (a spese sempre degli stessi) per lo spread (che si chiama forbice in italiano) che fino a un anno fa esatto non fregava niente a nessuno, anche perché i politici italiani sono generalmente ignoranti e ripetono a pappagallo le sciocchezze e le cose serie, mischiando le une con le altre. Io mi auguro presto una nuova resistenza, e se non ci sarà vuol dire che ci meritiamo Berlusconi oppure questo droide radiocomandato di Monti.

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