La scure della tassazione sempre e costantemente rivolta ai soliti noti, specie se fatta in nome e per conto di chi siede in parlamento, rappresentanti dell’antipolitica vera e praticata ormai da decenni, ma soprattutto senza l’ansia di doversi confrontare con le urne, costa pochissimo a Monti. Che, presentato come il salvatore della patria, si è dimostrato il salvatore della Casta. L’eurodirigismo che lo ispira costantemente e che gli impedisce di percorrere vie meno dolorose per gli italiani (anche per dare un senso alla parola equità che ha pronunciato a sproposito troppo spesso) quali i tagli alla spesa pubblica, alle inefficienze, agli sprechi, al ladrocinio dei politico-faccendieri che ci continuano a derubare impuniti, sarà la sua fine. Lo scoramento che attraversa il paese è per ora tale da lasciare attoniti e spaesati quasi tutti. Ma fateci caso ormai qualcosa si sta incrinando. Ci sono leader dei cosiddetti partiti (che prenderanno delle sonore bastonate alle elezioni) che si scatenano anche tramite organi di stampa che pensavamo più obiettivi contro quello che hanno etichettato come un clown. Grillo. L’unico al momento che dice per davvero qualcosa di nuovo, qualcosa che induca a sperare e viene sistematicamente attaccato dai vari D’Alema, Fini, Vendola, Ferrara (buoni questi!) riferendosi alle cose che a loro dire sono demagogia. Ma questi signori hanno mai fatto una riflessione sui programmi del cosiddetto comico, loro che sarebbero comici veri e che ci hanno fatto solo piangere? Basta. E’ ora di dire basta. Bisogna che chi ha il coraggio di farlo non vada a votare. Basta. NON ANDARE A VOTARE.