E’ arrivato a Savona come un sovrano in visita nei feudi di provincia, Bucci. Obiettivo? Parlare di stadio. Chi si aspettava una giornata all’insegna del confronto, magari con qualche consigliere comunale al seguito, è rimasto deluso.
Il presidente, con grande eleganza istituzionale, ha pensato bene di atterrare a Savona come si scende dal predellino del jet privato: solo, sorridente e con un codazzo ben selezionato di consiglieri regionali. Quelli amici, s’intende. Gli altri? A casa. I consiglieri comunali? Roba locale, roba piccola. Meglio evitare.
L’incontro, a quanto pare, non era una “cosa da condividere”. Il centrodestra savonese, che già fatica a trovare un senso alle giornate dell’amministrazione Russo, si è sentito bellamente ignorato. Un “Bucci snob” — l’hanno chiamato alcuni — che viene, parla, decide e riparte. Alla faccia della democrazia partecipata.
«Sarà il caso di ricordarsene», ha sbottato un consigliere, con tono più da resa dei conti che da riunione di maggioranza. E il finale è da manuale della politica savonese: «La prossima volta i voti a Bucci li porta Vaccarezza». Un messaggio chiaro, un avvertimento mascherato da battuta.
Certo, se Bucci voleva comunicare che la sua agenda è più importante delle dinamiche locali, ci è riuscito benissimo. Se invece cercava consenso, gli conviene risintonizzarsi.