Piombino alza la voce: il rigassificatore deve restare, no a Vado

Gli operatori del porto di Piombino lanciano un appello alle istituzioni, ribadendo l’importanza del rigassificatore Snam per il futuro del porto e della città. “Il rigassificatore è essenziale per la sopravvivenza del porto”, affermano con fermezza, sottolineando come la struttura non sia solo una questione energetica, ma un elemento strategico per l’economia locale e regionale….leggi
Secondo gli operatori del porto, la presenza del rigassificatore è fondamentale per garantire la continuità delle attività portuali e per attrarre nuovi investimenti. La struttura non solo rappresenta un’opportunità di sviluppo per l’economia locale, ma contribuisce anche a consolidare il ruolo di Piombino come snodo cruciale per il settore energetico italiano. “La sua rimozione avrebbe conseguenze drammatiche per l’occupazione e l’indotto economico legato al porto”, sottolineano.
La questione è diventata urgente alla luce di ipotesi che vedrebbero il rigassificatore spostarsi a Vado Ligure. Questa prospettiva,  molto contestata  e  non ancora confermata, ha alimentato il dibattito tra le due realtà costiere, mettendo in evidenza interessi contrapposti.
A Vado Ligure, l’idea di ospitare un rigassificatore non ha mai trovato grande consenso, né tra la popolazione né tra le amministrazioni locali, preoccupate per l’impatto ambientale e paesaggistico. Gli operatori del porto di Piombino, invece, ribattono con forza: “La permanenza del rigassificatore a Piombino non è solo una necessità locale, ma una scelta strategica nazionale. Il nostro porto è già attrezzato per gestire questa infrastruttura, mentre uno spostamento richiederebbe tempi e costi insostenibili”.
Gli operatori di Piombino chiedono quindi alle istituzioni di confermare il rigassificatore nel porto toscano, evitando decisioni che potrebbero destabilizzare l’equilibrio economico e sociale della città. “Non possiamo permettere che una struttura così cruciale venga trasferita altrove, mettendo a rischio non solo il nostro porto, ma anche la sicurezza energetica del Paese”.
La partita del rigassificatore è ancora aperta e si fa sempre più complessa. Da un lato, gli operatori del porto di Piombino rivendicano il suo diritto a mantenere una risorsa considerata vitale per il suo futuro; dall’altro, Vado Ligure e Savona rifiutano la nave, preoccupate per l’impatto di un’eventuale decisione che potrebbe ricadere sul suo territorio.
La decisione spetta al Governo che  sarà chiamato a prendere una decisione che tenga conto non solo degli interessi locali, ma anche della sostenibilità ambientale e delle priorità energetiche nazionali.

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