Savona e il lavoro precario: una fotografia del 2024

Savona si trova ad affrontare una situazione allarmante sul fronte dell’occupazione. Secondo i dati divulgati da Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil, oltre il 90% dei nuovi contratti stipulati nel 2024 sono di tipo precario. Questo dato mette in evidenza una dinamica lavorativa sempre più fragile e instabile, che colpisce in particolar modo i giovani e le categorie più vulnerabili.
A peggiorare il quadro è il fatto che il 46% di questi contratti riguarda posizioni lavorative a tempo parziale, segnalando come quasi la metà delle nuove opportunità occupazionali non consenta un reddito sufficiente per una vita dignitosa. Inoltre, un’analisi dei dati forniti dall’INPS mostra un calo del 2% nei contratti a tempo indeterminato, confermando una tendenza alla diminuzione della stabilità lavorativa.
La precarietà contrattuale si traduce inevitabilmente in un abbassamento del reddito per molti lavoratori. Nella provincia di Savona, infatti, oltre 15 mila lavoratrici e lavoratori percepiscono un reddito lordo annuo inferiore ai 10 mila euro, nonostante abbiano contratti regolari. Questa condizione evidenzia una crisi economica che coinvolge non solo chi è disoccupato, ma anche chi è occupato, evidenziando come il problema non sia solo trovare lavoro, ma trovarne uno adeguatamente remunerato.
La situazione savonese riflette un fenomeno che si estende a livello nazionale, ma con peculiarità locali che amplificano il disagio. La riduzione della stabilità lavorativa e dei salari ha conseguenze dirette sul tessuto sociale: aumenta il rischio di povertà, si riduce il potere d’acquisto delle famiglie e si alimenta il fenomeno della “fuga dei cervelli”, con giovani e professionisti che cercano migliori opportunità altrove.
È indispensabile che le istituzioni locali e nazionali intervengano con misure concrete per incentivare la creazione di posti di lavoro stabili e ben retribuiti. Investire in formazione, innovazione e politiche attive per l’occupazione può rappresentare un primo passo verso il rilancio di un mercato del lavoro più equo e sostenibile.
Andrea Pasa sottolinea l’urgenza di un cambio di rotta: «La precarietà non è solo un problema economico, ma anche un dramma sociale. Servono politiche che restituiscano dignità ai lavoratori, garantendo loro contratti stabili e stipendi adeguati alle esigenze di vita». Le parole del segretario provinciale della Cgil richiamano la necessità di una mobilitazione collettiva per riportare al centro del dibattito politico il diritto al lavoro.
Il panorama lavorativo di Savona nel 2024 evidenzia una crisi strutturale che non può più essere ignorata. Il lavoro precario e sottopagato non è solo una condizione di emergenza per chi lo vive, ma rappresenta un freno per l’intera economia locale. Per invertire questa tendenza, servono politiche coraggiose e una visione strategica che metta al centro il benessere delle persone e la crescita del territorio

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