Savona, il declino del dialogo: i commercianti di via dei Mille alzano bandiera bianca di fronte all’arroganza del sindaco

La cronaca di Via dei Mille rappresenta una parabola amara per Savona e il suo commercio locale. Il muro contro muro tra i commercianti e il sindaco Russo ha raggiunto il culmine, con le parole dei diretti interessati che sanno di resa e disperazione. La situazione sembra irreparabile: “Un confronto adesso non servirebbe più”, affermano i negozianti, stremati dall’ostinazione di un’amministrazione che “fa sempre di testa sua”.
Non è un caso isolato, ma la fotografia di un metodo di governo che punta non al dialogo, bensì alla rassegnazione dell’interlocutore. L’illusione di una partecipazione condivisa si è sciolta nel momento in cui le decisioni sono state prese senza ascoltare realmente le parti coinvolte. I commercianti di Via dei Mille chiedevano attenzione, chiedevano una viabilità sostenibile per le loro attività. In cambio, hanno ricevuto promesse disattese e una gestione che ha mostrato, ancora una volta, un’arroganza sconcertante.
Gli effetti sono devastanti: incassi dimezzati, attività a rischio chiusura, strade sempre meno frequentate. “Per noi, le nostre attività sono la vita – dichiarano i commercianti – ma vedersi ridurre gli incassi del 50% è inaccettabile”. È un grido d’allarme che non trova risposta, se non nel silenzio di un’amministrazione sorda alle esigenze di chi quotidianamente tiene in vita la città con il proprio lavoro.
Le scelte fatte – dall’alterazione della viabilità alla gestione superficiale degli arredi urbani – non sono errori isolati, ma sintomi di una mentalità politica che si rifiuta di ammettere sbagli, persino davanti all’evidenza. La mancanza di manutenzione delle aree riqualificate, con cerchi colorati ormai sbiaditi, panchine sudicie e fioriere trascurate, è il simbolo della distanza tra promesse e realtà.
Ma quello che emerge con maggiore forza è un atteggiamento che rasenta il delirio di onnipotenza: la presunzione di voler “educare” i cittadini, spiegare loro come dovrebbero vivere la città e accettare decisioni imposte dall’alto. Questo atteggiamento non è una questione politica, non è di destra né di sinistra: è una forma di arroganza che mina le basi stesse di una gestione democratica e partecipativa.
I commercianti, disillusi e scoraggiati, chiedono solo di tornare alla vecchia viabilità, ma il messaggio che emerge dalle stanze del potere è chiaro: “Non torneremo indietro”. Un dogma che non ammette repliche, ma che rischia di portare Savona a un punto di non ritorno.
Alle elezioni i Savonesi avranno l’opportunità di rispondere a questo stile di amministrare. Forse, proprio allora, potranno “insegnare” che la politica non è un esercizio di presunzione, ma di ascolto, compromesso e servizio alla comunità. Perché, come recita un vecchio adagio, errare è umano, ma perseverare è diabolico.

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