Caro Babbo Natale,
Ti scrivo la mia letterina, perché anch’io, come tutti, desidero alcuni regali in occasione della Santa ricorrenza.
Ti avviso subito: sono richieste difficili da realizzare, alcune addirittura impossibili, ma rimango fiducioso.
La politica sta facendosi costosi regali a nostre spese. Un esempio? L’emendamento che prevedeva 5.000 euro di aumento stipendiale per i ministri non parlamentari. Questa “porcheria” doveva passare all’interno della legge finanziaria, ma, una volta scoperti “con il sorcio in bocca” (come si dice a Roma), è stato prontamente ritirato. Alla fine, il colpo gobbo che avrebbe fatto lievitare stabilmente di circa 5.000 euro al mese lo “stipendio” di tutti i ministri e sottosegretari non parlamentari è sfumato. Tuttavia, gli aumenti – trasformati in rimborsi spese – restano, anche se non per tutti.
La nuova versione dell’emendamento alla manovra si riferisce infatti solo a coloro che non risiedono a Roma. In sostanza, oltre ai 110.000 euro lordi annui già previsti, avranno diritto anche al rimborso spese per trasferte “da e per il domicilio o la residenza”. Questo potrebbe valere 4.600 euro netti al mese in più per ciascun beneficiario. Basta avere la residenza fuori dal Grande Raccordo Anulare, il che esclude personaggi come Crosetto, Piantedosi, Valditara o la new entry Giuli. Ne potranno invece beneficiare la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e una pattuglia di sottosegretari come Pina Castiello (Lega), Sandra Savino (Forza Italia), Claudio Barbaro (FdI) e Matteo Perego (FI).
Ai pensionati, invece, un euro e ottanta al mese di aumento. Per loro, cifre folli!
Perciò, Babbo Natale, porta ai nostri politici almeno un po’ di vergogna!
Al sosia di Toti, Bucci, vorrei che regalassi un po’ di moderazione e un minimo di pudore. Non si possono promettere nuovi ospedali e l’apertura di pronto soccorso sapendo che, ad oggi, non è possibile. Sono state discusse in Consiglio Regionale due interrogazioni del consigliere Jan Casella (AVS) sulla riapertura del Pronto Soccorso dell’ospedale di Albenga e del Punto Nascite di Pietra Ligure. “Abbiamo chiesto all’assessore regionale alla sanità, Massimo Nicolò, di comunicare con chiarezza i tempi per la riapertura di questi reparti, fondamentali per i cittadini del Ponente savonese” spiega Casella.
L’assessore ha ribadito la volontà della giunta regionale di ripristinare questi servizi, ma non ha saputo indicare una data. In soldoni: lo faranno nella “settimana dei due giovedì”, cioè mai!
Quello che accade in Regione Liguria è grave. L'”uomo del fare” sta trasformando l’ente in una fabbrica di poltrone senza precedenti! La Regione ha dato il via libera alla nomina di commissari per la realizzazione dei nuovi ospedali. Per l’ASL2 savonese, è stato nominato Santiago Vacca come commissario per il Santa Corona di Pietra Ligure. A lui spetta l’analisi delle prestazioni, l’alienazione dell’area all’Inail e la progettazione dei lavori, interagendo con ASL, Comune e IRE Spa.
I commissari percepiranno 63.000 euro lordi annui ciascuno, per un totale di 756.000 euro nei prossimi tre anni, a carico del bilancio regionale. E mentre mancano pronto soccorso e punto nascite, le risorse per costruire “poltrone” ci sono!
Facciamo i conti:
– Assessorato alla sanità con staff dedicato.
– ALISA, un carrozzone imbarazzante per numero di addetti.
– Consiglio Superiore di Sanità.
Uno staff così ampio per una regione con 1,6 milioni di abitanti è insensato!
In conclusione, caro Babbo Natale, il regalo più grande fallo al popolo: dona tanta pazienza, perché leggendo queste cose ce ne vuole davvero molta.
Buon Natale a tutti!
Roberto Paolino