Mafie in Liguria: una mappa inquietante degli interessi criminali

La Liguria si conferma come uno dei terreni di maggiore interesse per le principali organizzazioni criminali italiane. La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha recentemente tracciato una mappa che svela come Cosa Nostra, ’ndrangheta e camorra abbiano suddiviso i propri interessi nella regione, approfittando dei grandi flussi di denaro legati alle opere pubbliche e ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Secondo il colonnello Maurizio Panzironi, capo della DIA ligure, le tre organizzazioni mafiose hanno creato una sorta di “divisione dei compiti”. Cosa Nostra si concentra sul settore della logistica, la ’ndrangheta sulla movimentazione terra, e la camorra sulla ristorazione. Tuttavia, queste distinzioni non sono rigide, e il comune obiettivo del profitto spesso favorisce collaborazioni trasversali.
Ad esempio, l’operazione “Gigante” ha rivelato il coinvolgimento della cosca Lo Piccolo di Palermo nel settore della logistica portuale genovese, dimostrando la capacità di Cosa Nostra di infiltrarsi in un’area strategica come il porto di Genova.
La Liguria è un territorio cruciale per le grandi opere pubbliche, che attraggono inevitabilmente l’attenzione della criminalità organizzata. Tra i progetti principali figurano il ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente, il tunnel sub-portuale, la diga foranea di Genova e il Waterfront. Questi cantieri, finanziati in parte con i fondi del Pnrr, rappresentano un’occasione ghiotta per le mafie di infiltrarsi attraverso aziende di comodo o subappalti.
Dal gennaio 2024, la DIA ha condotto 21 ispezioni nei cantieri liguri, con una particolare attenzione a quelli genovesi. Durante i controlli, gli investigatori hanno esaminato documenti contabili, contratti, fatture e registri di fornitori, applicando la strategia del “Follow the money”. Questa metodologia permette di seguire il flusso del denaro per individuare eventuali irregolarità e connessioni con la criminalità organizzata.
Nonostante il negazionismo di alcuni rappresentanti politici, le infiltrazioni mafiose in Liguria sono una realtà consolidata. Secondo Andrea Macario, referente regionale dell’associazione Libera, le mafie operano nella regione da decenni, controllando settori economici strategici, influenzando le elezioni attraverso pacchetti di voti e mantenendo una fitta rete di protezioni.
La DIA si è posta l’obiettivo di rafforzare i controlli in tutti i cantieri strategici della Liguria, applicando protocolli di legalità e utilizzando tecnologie avanzate per monitorare costantemente le attività. Questo approccio mira a prevenire le infiltrazioni mafiose e a garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in maniera trasparente.
Un elemento fondamentale per contrastare le mafie è l’educazione alla legalità. In molte scuole della Liguria si tengono iniziative dedicate alla memoria delle vittime delle mafie e alla diffusione dei valori di giustizia e legalità. Questo impegno è cruciale per formare una nuova generazione di cittadini consapevoli, pronti a rifiutare ogni forma di compromesso con la criminalità.
La Liguria si trova a un bivio: da un lato le opportunità legate ai grandi investimenti pubblici, dall’altro la minaccia delle infiltrazioni mafiose. La risposta deve essere ferma e coordinata, coinvolgendo istituzioni, forze dell’ordine e società civile. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile spezzare la rete di interessi criminali che soffoca lo sviluppo economico e sociale della regione.

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