Non c’è tregua per la Lega a Savona. I “padri-padroni” del partito, Francesco Bruzzone e Paolo Ripamonti, continuano a raccogliere malumori e critiche tanto dai militanti quanto dagli elettori. Il loro uso personale del partito sembra aver allontanato progressivamente molti protagonisti di peso della scena politica locale.
La lista di chi ha abbandonato la Lega negli ultimi anni è ormai lunghissima: da Ardenti ad Arecco, passando per la Porro, Bonino e Brunetto. A questa lista si aggiunge ora un nome di rilievo: Maria Maione.
Ex segretaria del partito, Maione aveva rappresentato la Lega a Savona con risultati più che positivi. Durante la sua gestione, il partito aveva rappresentanti nella giunta comunale con ruoli di prestigio come il vicesindaco e alcuni assessori. Tuttavia, il lento declino della Lega savonese è iniziato proprio sotto la pressione di dinamiche interne difficili e interventi poco efficaci da parte della leadership regionale e nazionale.
La situazione è precipitata con la drammatica ultima campagna elettorale, in cui la strategia di Ripamonti, Bruzzone, Rixi e soci si è rivelata un clamoroso autogol. Invece di sostenere la loro l’amministrazione uscente, hanno preferito sabotarla, contribuendo alla pesante sconfitta elettorale e alla perdita di Savona.
Dopo quel fallimento, Maria Maione si era ritirata dalla scena politica cittadina, lasciando molti a interrogarsi sul suo futuro. Oggi, arriva la notizia della sua uscita ufficiale dalla Lega, senza alcuna spiegazione pubblica. Anche se le ragioni del suo addio non sono state dichiarate, è facile immaginare che le tensioni interne, i contrasti con la dirigenza e il clima di sfiducia abbiano avuto un ruolo determinante.
Non è ancora chiaro se Maione intenda unirsi ad un altro partito o se preferirà rimanere ai margini della politica attiva. Ciò che è certo, però, è che la sua uscita rappresenta un altro duro colpo per un partito già in crisi profonda.