Il nostro sindaco è un vero visionario, un uomo con un piano… il suo. Ascolta i cittadini? Ma certo, per poi ignorare ogni loro parola con una grazia e un’eleganza che solo lui possiede. Mentre migliaia di cittadini gridano a gran voce la riapertura di corso Italia, la risposta arriva sotto forma di lettera. Certo, si può dire che abbiamo un sindaco che sta fermo sulle sue posizioni… anche se sarebbe carino se ogni tanto ricordasse che il suo vero lavoro è rappresentare chi vive qui. Ma forse siamo noi a non capire la sua genialità, dopotutto è così avanti che persino i cittadini devono fare qualche passo indietro!
Savona, città di mare e traffico, ha finalmente un sindaco che “ascolta” i cittadini… nel senso che li lascia parlare e poi fa esattamente il contrario. Marco Russo risponde alle 3.253 firme per riaprire Corso Italia con un documento così dettagliato da sembrare uscito da un trattato di urbanistica. Risultato? Corso Italia resta pedonalizzato, ma ai cittadini è stato spiegato per bene il motivo, o meglio… perché la loro opinione, pur importante, è anche tranquillamente ignorabile.
È stata divisa in capitoli la risposta del sindaco, approvata con una delibera di giunta stamattina, alla petizione sottoscritta da 3253 cittadini nella quale è stato chiesto di riaprire il tratto di Corso Italia tra via Vegerio e via Paleocapa.
Il sindaco ci tiene a precisare che il dialogo con i cittadini è stato lungo e approfondito. Certo, ha incontrato alcuni contrari alla pedonalizzazione, ma anche molti savonesi favorevoli (non si sa quanti, ma sicuramente “molti”). Dunque, la petizione va bene, ma ci sono anche cittadini che non hanno firmato e quindi hanno, di fatto, “votato” a favore della chiusura di Corso Italia. “La partecipazione è importante,” dice il sindaco, specialmente quando porta a concludere che, alla fine, il sindaco ha comunque ragione.
L’approccio alla mobilità sostenibile è chiaro: rallentare il traffico per far scendere i cittadini dalle auto, idealmente in un circuito di jogging urbano. Savona “ha un problema di traffico intenso in centro città,” ci ricorda Russo, quindi la soluzione è pedonalizzare le vie principali. La “soluzione 3” proposta da Sintagma, che risolverà il nodo di Piazza Mameli, è davvero rassicurante: consiste nel modificare alcune vie ma lasciando Corso Italia pedonale. Insomma, il traffico si sposterà altrove.
Il nodo di Piazza Mameli è tra le priorità: la strategia adottata, a detta del sindaco, renderà la piazza più “fluida”. Certo, ci sarà qualche lavoro in più e alcuni cambi di marcia, ma alla fine il traffico, ci dicono gli esperti, si “adatterà” come fosse un camaleonte. L’idea di riaprire Corso Italia, pur richiesta da oltre tremila persone, non è essenziale perché, parola di Sintagma, non sarebbe stato risolutivo. I cittadini dovranno adattarsi il Sindaco sa quali sono problemi infrastrutturali che impongono di attraversare la città, il completamento dell’Aurelia bis lo spostamento delle merci su ferro, ma non può aspettare di risolvere quei problemi va avanti con i suoi progetti che complicano ancora di più la viabilità Quindi meglio una pedonalizzazione in nome della vivibilità. I cittadini potranno pure aspettare la fantomatica Aurelia bis fino al 2026.