Scontro in Consiglio comunale: la riapertura di corso Italia al centro del dibattito tra Orsi, assessore e sindaco

La discussione dell’interpellanza sulla riapertura di Corso Italia al traffico ha scatenato, oggi in consiglio, un acceso dibattito tra il consigliere Orsi, che l’ha esposta, l’assessore competente e il sindaco. Il tema centrale è stato il destino della pedonalizzazione del tratto di strada compreso tra via dei Vegerio e via Paleocapa, chiuso da venti mesi, e le ripercussioni che tale decisione ha avuto sulla viabilità cittadina e sull’economia locale.
Il consigliere Orsi (Pensierolibero.zero) ha esordito presentando i risultati della petizione cittadina lanciata dal consiglieri di minoranza (Orsi, Giaccardi, Meles, Mij e Scaramuzza) sottoscritta da 3312 residenti savonesi e circa 500 non residenti, per chiedere la riapertura di Corso Italia al traffico veicolare. Orsi ha sottolineato che molti cittadini si sono avvicinati spontaneamente ai banchetti durante le quattro settimane di raccolta firme, portando le loro testimonianze sui disagi causati dalla chiusura della strada. La chiusura ha portato solo peggioramenti alla viabilità cittadina, senza offrire alcun beneficio concreto per i residenti o i commercianti dell’area.
Orsi ha citato numerosi esempi di difficoltà, come quello di un operatore sanitario che ha dovuto spostarsi temporaneamente per non rischiare di arrivare in ritardo al lavoro. Ha poi sollevato la questione dell’impatto economico negativo che la chiusura ha avuto sui negozianti della zona, chiedendosi se l’amministrazione avesse mai chiesto loro come stessero affrontando la situazione. “Molti commercianti che avrebbero dovuto beneficiare della chiusura, si sono invece dichiarati contrari e hanno offerto il loro sostegno alla petizione,” ha dichiarato.
Orsi ha inoltre criticato la giunta per non aver ammesso, dopo venti mesi, che la decisione di chiudere Corso Italia fosse stata un errore, sostenendo che una semplice ammissione avrebbe potuto risolvere il problema in modo rapido e meno costoso. “Abbiamo assistito a tentativi fantasiosi per risolvere un problema che richiedeva solo di rimettere le cose a posto come prima” ha aggiunto.

La risposta dell’assessore e del sindaco
L’assessore Becco , nel suo intervento, ha difeso la chiusura di Corso Italia, affermando che la decisione è stata presa nell’ottica di migliorare la qualità della vita nel centro cittadino, riducendo l’inquinamento e promuovendo una mobilità sostenibile. Ha ricordato che l’amministrazione aveva consultato i residenti e i commercianti prima di adottare il provvedimento e che tali confronti sono stati continui nel corso del tempo. “La chiusura di Corso Italia non è una misura isolata, ma parte di un piano più ampio di riqualificazione del centro storico”, ha sottolineato l’assessore, aggiungendo che i benefici si sarebbero potuti apprezzare solo nel lungo periodo.
Il sindaco ha ribadito che l’amministrazione è sempre aperta al confronto con la cittadinanza. Ha però sottolineato che chi governa deve avere la responsabilità di pianificare con una visione a lungo termine, anche quando le misure adottate non sono immediatamente popolari. “Il traffico di Savona non è un problema nato negli ultimi venti mesi, ma una sfida che la città affronta da decenni. La nostra amministrazione vuole costruire una città del futuro, con soluzioni graduali ma efficaci,” ha dichiarato il sindaco. Ha inoltre affermato che la richiesta di petizione sarà valutata attentamente e con il massimo rispetto per i cittadini, ma ha invitato a non aspettarsi un ritorno allo status quo senza prima aver esplorato altre soluzioni.

Replica del consigliere Orsi: “L’amministrazione non ascolta la città”
Orsi ha replicato alle parole del sindaco e dell’assessore con un intervento deciso, affermando che l’amministrazione dimostra di essere troppo sicura delle proprie scelte e di ignorare le esigenze della cittadinanza. “È sottile la linea tra il convincimento nelle proprie idee e la presunzione di infallibilità e voi l’avete superata”, ha dichiarato Orsi. Ha poi aggiunto che il malcontento dei cittadini non può essere liquidato come una manovra politica da parte di consiglieri in cerca di visibilità, e che la raccolta di oltre 3000 firme rappresenta un chiaro segnale che l’amministrazione non può ignorare.
Orsi ha concluso il suo intervento chiedendo che l’amministrazione prenda in considerazione l’opinione dei cittadini e si astenga dal prendere decisioni irreversibili, come ulteriori modifiche infrastrutturali o demolizioni, finché non si sarà tenuto il referendum richiesto. “Chiediamo che la città possa esprimersi liberamente e che l’amministrazione sia pronta a rispettare la volontà popolare,” ha affermato.

Il dibattito in consiglio comunale ha messo in evidenza una profonda spaccatura tra le visioni dell’amministrazione e quelle di una parte della cittadinanza. La petizione popolare, con oltre 3000 firme, sarà depositata ufficialmente nei prossimi giorni, e il consiglio comunale dovrà decidere se dare il via a un referendum sulla riapertura di Corso Italia al traffico.
Per il momento, il sindaco ha dichiarato che la richiesta sarà esaminata nel rispetto dello statuto comunale e che l’amministrazione terrà conto anche dei percorsi partecipativi già in corso. Tuttavia, si ha il sospetto che l’amministrazione continuerà  ostinatamente sulla strada della pedonalizzazione, convinta della bontà delle proprie scelte. Certamente la minoranza e i cittadini non molleranno

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