Regionali, la polemica a 5 Stelle: c’è il rischio di perdere l’unico consigliere in comune a Genova

“Il gioco vale la candela” sembra essere il motto del consigliere comunale a Genova Fabio Ceraudo, che, nonostante la possibilità di lasciare il Movimento 5 Stelle senza rappresentanza in Comune, ha deciso che una poltrona in Regione è troppo allettante per rinunciarci. E se il banco dell’opposizione finisse in maggioranza con Giacobbe, ex-grillino ora con Azione? Beh, dettagli insignificanti, pare.
Ceraudo, con la sua solita inflessibilità da “grillino della prima ora”, ha dichiarato  a Telenord che la  sua battaglia per la Regione è una crociata contro la mancanza di alternative credibili, o forse contro la possibilità che qualcun altro si prenda la sua fetta di torta politica.
In un gioco di incastri degno di un puzzle da 1000 pezzi, Ceraudo spera che Giacobbe, nel caso dovesse entrare in Comune con i voti del Movimento 5 Stelle, sia preso da un rigurgito di coerenza e rinunci alla poltrona. E qui ci chiediamo: la coerenza politica, un animale mitologico ormai estinto?
Ma non finisce qui! Ceraudo ha idee chiare anche su chi dovrebbe governare la sanità e le grandi opere, e guarda caso, la risposta non è certo chi lo ha fatto negli ultimi nove anni.
La nota finale va a Morra e Crucioli, due dissidenti del Movimento che secondo Ceraudo “lavorano solo sul dissenso”. Un’accusa pesante in un partito che, per definizione, è nato proprio così, dissenziente. Ah, l’ironia della politica.
In conclusione, Ceraudo si candida e spiega anche perché. E noi? Noi non vediamo l’ora di scoprire come finirà questo appassionante episodio della saga politica ligure.

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