In attesa delle famose soluzioni di Sintagma che sembrano sparite nel traffico…come il dialogo con i cittadini, le firme sono 2.500

Mentre ci stiamo avvicinando alle 2500 firme, il Sindaco ribadisce per l’ennesima volta che sulla chiusura di corso Italia non si torna indietro e che ascolta sempre i cittadini: lo invitiamo a uscire, di tanto in tanto, dal suo ufficio e mettersi nei panni di chi è costretto a rimanere imbottigliato in centro a causa di una chiusura insensata sotto ogni punto di vista. Spostare 7000 auto al giorno da corso Italia a una già sofferente piazza Mameli ha solo ulteriormente danneggiato il traffico e peggiorato l’inquinamento acustico e atmosferico, di conseguenza incidendo negativamente sulla vivibilità della città e questo si evince nettamente proprio dalle quattro paginette non firmate presentate per giustificarne la chiusura. Curioso anche l’approccio del Primo Cittadino: dice che ascolta tutti, salvo poi ammettere che ascolta solo quelli che gli danno ragione, visto che specifica che non si può trovare una sintesi tra chi vuole tenere chiusa corso Italia e chi vuole riaprire quel tratto al traffico, accusando pure di strumentalizzare il disagio. Infine il colpo di teatro: per l’ennesima volta viene annunciato che Sintagma, la società incaricata di stilare il nuovo piano di mobilità, ha preparato diverse soluzioni per risolvere i problemi di piazza Mameli e non solo. Queste mirabolanti soluzioni vengono annunciate da mesi, ma nessuno le ha mai viste, anzi, a seguito di un accesso agli atti il dirigente ci ha risposto che non esiste nulla di depositato in comune. Anche questo modo di procedere ci fa capire che al sindaco interessano più le medagliette che la concretezza: sarebbe difatti grave che soluzioni spacciate per risolutive di ogni problema del traffico venissero piegate a mere esigenze comunicative, procrastinandone il deposito ufficiale solo per poter svolgere una conferenza stampa. Bene, noi andremo avanti, insieme ai tanti commercianti e residenti che continuano a soffrire il disagio di queste chiusure ideologiche, il sindaco non dovrà certo ascoltare noi, visto che da quando si è insediato ha mostrato solo fastidio verso l’esistenza di chi non la pensa come lui, ma dovrà rendere conto alle migliaia di savonesi che reputano la chiusura di quel tratto di corso Italia una sciocchezza: caro Sindaco, le piacerà sapere che tra i tanti firmatari arrivano suoi elettori, persone che si muovono solo a piedi o in bici, cioè cittadini che secondo le dichiarazioni di alcuni componenti della maggioranza sono già “educati” a muoversi secondo i dettami della giunta. Caro Sindaco, quel milione e mezzo di euro circa che vuole investire per il restyling forse starebbero meglio sul trasporto pubblico, su parcheggi sotterranei, sulla pulizia della città: forse così si vedrebbero davvero meno traffico, meno inquinamento e soprattutto più decoro e vivibilità. La raccolta firme andrà avanti tutto il mese, senza sosta, prima o poi qualcuno dovrà ascoltare la città tutta e non solo i cerchi magici e yes-man

I consiglieri Meles, Orsi, Giaccardi, Scaramuzza

 

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