Anche i 5 Stelle sono alle prese con la difficile caccia ai candidati. Oggi scadeva il termine per gli iscritti al partito di Conte per proporre la loro candidatura alle elezioni regionali, ma sembra che l’entusiasmo, a differenza del passato, cominci a incidere negativamente anche sulla composizione delle liste.
D’altronde pare che l’alleanza con il PD e, soprattutto, l’appoggio a Orlando, sia vista come il fumo negli occhi dalla maggior parte degli attivisti, i quali ritengono inaffidabile il candidato Presidente e dannosa per il Movimento stesso e per i liguri questa alleanza. A maggior ragione se, come pare, Italia Viva e Azione faranno parte della partita. Da quando Conte ha preso la guida del partito, le liste regionali sono state composte direttamente dai vertici territoriali del M5S, senza passare dalle classiche selezioni online, il che si presta a causare il disseppellimento di rancori mai sopiti del tutto, con gli stessi vertici che hanno il coltello dalla parte del manico.
Il tutto dipenderà quindi dalla dirigenza del Movimento: tra i nomi che circolano potrebbe sicuramente farsi spazio l’attuale coordinatrice provinciale Scarone, dopo la netta sconfitta alle comunali di Albisola sostenuta da una lista unica formata anche da PD e sinistre, anche per la carenza di donne. Poche speranze di vedere candidato Rodolfo Sanna, storico attivista del Ponente ligure: il gruppo territoriale savonese lo ha eletto oltre un mese fa come rappresentante dello stesso, e per il Regolamento dei 5 Stelle questa carica è incompatibile con la candidatura. Potrebbe farsi avanti Isabella Parini, già candidata alle ultime europee, mentre da Ponente e Valbormida non sembrano al momento circolare nomi.
Anche Dario Caruso potrebbe giocarsi le sue chance, mentre difficile vedere tra i nomi Sergio Siriani, tra i promotori e organizzatori della Catena Umana, la grande protesta contro il rigassificatore. Ma le vere sorprese potrebbero arrivare in caso di candidature invise ai vertici provinciali e regionali del Movimento: da Savona infatti sarebbero papabili alla candidatura storici attivisti del partito, che da tempo sono osteggiati dai dirigenti per la loro posizione critica nei confronti della attuale linea politica che sta affossando i consensi del M5S. Proprio la crisi di consensi aprirebbe scenari delicati: Manuel Meles, capogruppo dei 5 Stelle a Savona sarebbe sicuramente un nome capace di unire e di sostenere una campagna elettorale difficile. La sua linea molto critica su Orlando e le alleanze con il centrosinistra, però, hanno portato i vertici a cercare di ostacolarlo in ogni modo da gennaio 2023, ma l’ex candidato sindaco del Movimento ha sempre tenuto botta, continuando la sua opposizione alla giunta Russo, insieme al collega Federico Mij. Se sembra impossibile vedere i vertici del M5S chiedere a Meles di candidarsi, d’altra parte, se il consigliere comunale savonese si proponesse, impedirgli la candidatura potrebbe creare una serie di problemi non da poco, soprattutto in ottica Costituente: sarebbe difatti assurdo escludere dalle liste uno degli storici componenti del Movimento ligure solo per ripicca, in vista di una resa dei conti con il passato