A vedere oggi lo stato comatoso del pd savonese viene nostalgia pensando ai tempi in cui nel partito c’erano personaggi come Berruti, Di Tullio, Martino, Strinati, ecc.
Come abbiamo scritto più volte la crisi attuale del pd è stata, ed è, la fortuna di Marco Russo che furbescamente si è inserito in quel vuoto di potere che esisteva e che esiste tuttora all’interno del partito. E pensare che Russo quando il Pd era il Pd era un personaggio di secondo piano. Era riuscito a perdere di brutto addirittura l’elezione a segretario cittadino contro Apicella.
Ora la cosiddetta classe dirigente o presunta tale del partito è formata tutta da personaggi che hanno l’interesse a non contrastare Russo.
Il consigliere regionale Roberto Arboscello tace sull’operato del Sindaco e della sua giunta perché teme che Russo possa candidare uno o una del Patto all’interno di una lista civica per le regionali e gli possa portare via parecchi voti (l’intenzione del Sindaco pare sia proprio quella)
La vicesindaco Elisa Di Padova e l’assessore Negro (la debolezza del pd ha permesso che facesse l’assessore senza aver preso neppure un voto) hanno migliaia di motivi per non ostacolare Russo. Lo stesso discorso vale per il presidente del Consiglio Franco Lirosi che naturalmente non dirà mai nulla contro il buon Russo.
Il nuovo segretario cittadino Simone Anselmo, dopo aver girato tutti i partiti dell’estrema sinistra, si è infilato nel pd e siccome spera ardentemente di fare l’assessore nel prossimo giro non rompe le scatole su nulla, sulle nomine, sulle iniziative pazzesche del sindaco (viabilità, acqua, raccolta rifiuti) su qualsiasi cosa.
Il segretario provinciale Emanuele Parinello, lui non ha nessun interesse politico, ubbidisce totalmente ad Arboscello e non va sicuramente contro Russo.
Ci sono poi i consiglieri: Luca Burlando che vorrebbe contestare Russo ma in questo momento si guarda intorno.
Andrea Bruzzone che è stato nominato presidente della commissione, pensa che questo sia un ruolo importante e quindi non andrà mai contro Russo.
Aureliano Pastorelli che fa fuoco e fiamme, tanto da irritare Arboscello, perché non gli hanno dato l’assessorato che gli avevano promesso, ma poi si adegua agli altri.
Rimangono la capogruppo Alessandra Gemelli che appare sempre più in difficoltà, tirata da una parte all’altra non sa dove sbattere la testa e la brava Marisa Ghersi che è buona per le tutte le stagioni.
Tra i dirigenti di partito da non dimenticare Lorena Rambaudi, la quale non andrà mai contro Russo perché spera in un rinnovo, molto criticabile, della presidenza delle Opere Sociale spa
Questo è il quadro del partito democratico Savonese oggi. Non farà mai un passo contro le decisioni di Russo, a volte davvero negative per la città e anche per il partito stesso.
Dalla nomina degli assessori, alla nomina alle partecipate, dove il partito democratico, non ha un consigliere (non era mai successo, qualche anno fa il pd nelle scelte dava sempre le carte).
Della crisi del Pd ne risente la democrazia (indimenticabili i battibecchi durante la giunta Berruti) e la città intera.