La giravolta del centrodestra sembra più dovuta ad una serie di dispetti e ripicche tra loro che un vero no al rigassificatore

La retromarcia sul rigassificatore degli esponenti del centro destra fa parte della strategia di Toti per creare problemi ai componenti della sua coalizione più che la volontà di dire no al progetto.
Dentro al centro desta si è aperta la guerra, la tattica di Toti nel volersi dimettere e aver fatto cambiare opinione sul rigassificatore alla sua giunta appare come un piacere alla lega e un dispetto alla Meloni e al suo governo.
Toti con l’annuncio delle sue dimissioni ha voluto lanciare un riconoscimento alla lega che lo ha sostenuto e nello spesso tempo danneggiare Fratelli d’ Italia reo di non averlo appoggiato abbastanza nelle sue disavventure.
La lega vuole andare ad elezioni al più presto e scegliere il nuovo candidato per sostituire Toti alle regionali, mentre Fratelli d’Italia vorrebbe le elezioni il più tardi possibile non avendo un candidato credibile.
Con la giravolta sul rigassificatore Toti ha creato, di fatto, un altro problema al governo Meloni.
I dispetti e le ripicche continuano e il centrosinistra gongola anche se con Orlando o l’ambizioso Russo che lancia interviste pro candidatura per la regione all’orizzonte non si vedono grandi cambiamenti positivi per la nostra regione

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