Il fatto accaduto nella seduta del consiglio comunale denunciato dal candidato sindaco Germano Gadina potrebbe essere gravissimo, da qualunque parte lo si guardi resta una brutta storia.
Quello che stupisce è che solo qualche assessore e qualche consigliere abbiano avuto una reazione fortemente negativa mentre la Sindaca non ha manifestato nessuna reazione.
Nessuno dei consiglieri, nemmeno quelli che sono rimasti sorpresi e interdetti ha fatto richiesta di chiarimento di quell’improvvisa entrata a seduta iniziata.
Una presenza permessa, ci mancherebbe, la seduta del consiglio è pubblica, ma sicuramente inquietante che lascia qualche dubbio sulle conseguenze che avrebbero potuto esserci se la pratica fosse stata bocciata.
Molto grave è che, se non era per il candidato Gadina, il fatto sarebbe passato nell’ombra, nel silenzio assoluto dei membri del consiglio.
Dopo che è venuto alla luce il fatto, accolto dalla cittadinanza come molto grave, l’atteggiamento dei giornali e delle varie associazioni è stato uguale a quello del Sindaco, nessuno ne ha fatto cenno, solo la pagina Fb i “Mugugni di Celle” ne ha trattato anche con qualche problema.
Per non citare il silenzio della Chiesa, sarebbe bello che Il Letimbro scrivesse un po’ di Celle.
In questi giorni si parla tanto di libertà, si protesta su tutto e per questo pare assurdo che nessuno abbia chiesto semplicemente un chiarimento, niente di più: come mai queste persone hanno partecipato al consiglio comunale solo ed esclusivamente durante la discussione sulla destinazione edificatoria delle colonie bergamasche?
Ad esempio l’attuale Presidente dell’Anpi che è stato per molti anni sindaco di Celle, elogiato per la sua lotta contro le ingiustizie (lo si ricorda per il suo intervento a difesa del campo nomadi della Fontanassa, ma anche per aver patteggiato per abuso d’ufficio), non è intervenuto come ha fatto il candidato sindaco Gadina, probabilmente questo fatto gli è sfuggito.
Sono i cellesi che si devono svegliare, devono partecipare in massa alle sedute del consiglio comunale e quando tra un mese andranno a votare non dovranno lasciare che siano gli altri a decidere per loro la sorte del loro paese.