Pensiero domenicale: Povera Liguria

Toti e Vacacrezza

Dopo i fuochi artificiali per festeggiare il nuovo anno, anche la politica nostrana non ha voluto essere da meno.
Che dire delle dimissioni da capo gruppo in consiglio regionale da Cambiamo di Vaccarezza? Angelo è un politico di lungo corso e la sua esperienza gli ha fatto decidere (per il suo bene) di iniziare a prendere le distanze da Toti che è diventato improvvisamente un peso per tutto il centrodestra e per dirla papale papale non vedono l’ora di toglierselo dai piedi.
Pensava, povero Giovanni, che chiedere di fare il terzo mandato da Governatore scatenasse festeggiamenti  e giubilo, invece care lettrici e lettori l’unico sentimento che ha scatenato è stato imbarazzo e fuggi fuggi generale.
Altro fatto che ha scosso la politica Ligure lo racconta Ferruccio Sansa.
La riunione del 20 dicembre scorso tra il presidente Giovanni Toti, l’assessore Marco Scajola e gli esponenti dell’opposizione ha mandato su tutte le furie il consigliere regionale Ferruccio Sansa, unico rappresentante di lista del cosiddetto campo largo ad essere stato escluso dall’incontro.
“Ridono, schiamazzano come vecchi amici; intorno decine, centinaia di fogli. Sono gli emendamenti al bilancio che l’opposizione dovrebbe presentare. L’allegra brigata discute da ore, sta decidendo quali far passare e quali no”.
Che dire? Ci spiace per il povero Sansa in quanto come un marito tradito ha scoperto per ultimo la tresca. Quello che lui ha scoperto pochi giorni fa, noi comuni mortali lo sapevamo da tempo.
Se lasciamo la Regione e i suoi problemi e ci caliamo nelle realtà comunali scopriamo come l’intesa PD centro destra abbia una nefasta ricaduta sul territorio.
Si preannunciano pasticci ovunque,  ne vedrete delle belle anche in comuni che fino ad oggi erano considerati al di sopra di ogni sospetto.
Purtroppo l’nciucio la farà da padrone in questa tornata delle amministrative ove, chi rappresenta la classe dirigente di un partito, per un posto in lista farà accordi politici solo, come al solito, per la poltrona. Ci spiace per coloro che credono ancora alla contrapposizione destra sinistra, ovunque saranno insieme in alcuni casi palesemente, in altri in forma occulta.
Cosa resterà di questo periodo?
Sicuramente il ricordo del momento più basso della politica, la perdita di valori, rispetto per i cittadini e la corsa spasmodica alla poltrona.
e noi?
Noi contiamo, si fa per dire, solo per il voto, riceveremo saluti con sorrisi (dopo anni di indifferenza) da questi personaggi e il giorno dopo le elezioni torneremo a non contare più nulla.
Come dice il proverbio “uomo avvisato mezzo salvato”.
Ora tocca a noi fare pulizia non votandoli

Roberto Paolino

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