La notizia di Ata che chiede 2.600.000 euro al Comune per l’ex discarica di Cima Montà ha suscitato un certo clamore
Questo debito, però, non è una novità e fa tornare alla luce tanto interrogativi finora rimasti nell’ombra
Come mai questo debito? Esistono le fatture che lo confermano?
Sarà l’occasione per fare un ulteriore chiarezza sulla gestione di Ata durante le amministrazioni Berruti soprattutto quando c’era chi aveva il doppio ruolo di dirigente del Comune e dirigente di Ata?
Si capirà perchè Ata non si occupava solo di raccolta rifiuti ma lavorava anche per allestire eventi (ricordiamo che Ata era stata utilizzata per predisporre la venuta del Papa)?
Lo speriamo, anche se l’attuale amministrazione, indignata per la diffida, non sembra intenzionata a fare finalmente chiarezza.
Finora ha snobbato le richieste della minoranza che chiedevano notizie sulla diffida.
Tra le file della maggioranza c’è un ex membro del Cda di Ata che ha patteggiato la condanna senza creare nessun imbarazzo.
Non dimentichiamo che il comune di Savona ha rinunciato a costituirsi parte civile contro coloro che, patteggiando, hanno ammesso le loro responsabilità nella gestione di ata
Domani si prevede una seduta del consiglio infuocato