Musica: la Riviera si adegua, Carcare se ne frega.

Dicesi “Località turistica”, un ambito territoriale nel quale ha sede un complesso di attrattive comprendenti il settore dei viaggi, il settore alberghiero e della ristorazione e l’industria del tempo libero, con un’offerta di stabilimenti balneari o sciistici.
Date queste premesse risulta alquanto evidente che la cittadina di Carcare, pur raschiando il barile nel voler trovare in sé qualcuna di queste attrattive, tutto si possa definire, ma non località turistica, ed allora ci si chiede, alla luce della sentenza di Cassazione di Brescia relativa la diritto di tranquillità dei cittadini, che ha visto il Comune di Brescia essere giudicato colpevole, con una pena pecuniaria di € 50.000,00, per non aver controllato a sufficienza le emissioni sonore durante le manifestazioni musicali avvenute sul proprio territorio, provocando indubbio disagio ai propri cittadini residenti, come mai, località della Riviera Ligure, propriamente della Provincia di Savona a principale vocazione turistica, quali Alassio, Finale Ligure, Loano, Pietra Ligure ecc. abbiano adottato provvedimenti, atti a proteggere e tutelare i propri cittadini residenti, imponendo lo stop alla musica durante le manifestazioni musicali organizzate da bar ed affini, alle ore 24, impedendo, in questo modo, oltre che il disturbo acustico, difficilmente controllabile, la possibilità dello svolgersi di quella che utilizzando un neologismo ora in voga viene definita “mala movida”, mentre il Sindaco di Carcare, località, non propriamente, a vocazione turistica, che si vanta di gestire il Comune come un Padre di famiglia, ha permesso, durante le manifestazioni estive svoltesi nel proprio Comune, il termine delle stop alla musica alle ore 1,00 (che da pochi è stato rispettato visto che, nella maggior parte delle attività, pare che la musica sia andata avanti ben oltre le ore 1,00).
Viene da chiedersi, quali siano i diritti dei cittadini che risiedono in Carcare e che a Carcare pagano le tasse e perché il Sindaco ha più a cuore il divertimento di non residenti in confronto al riposo meritato dei residenti? Sembra inoltre che le manifestazioni che si tengono a Carcare, siano rivolte più alla gente che viene da fuori che ai Carcaresi ed offrano un ritorno economico solo ed esclusivamente ai bar e alle gelaterie, non tenendo minimamente in considerazione altre attività commerciali che, ovviamente, di sera, sono chiuse.
In ultima analisi se, diciamo, il Sindaco si ritiene essere un Padre di Famiglia per la Comunità Carcarese, perché, invece di favorire il 20% delle attività commerciali ed il 60/70% dei non residenti che partecipano a dette manifestazioni lasciando a Carcare il ricordo della loro presenza (leggi rifiuti gettati per le strade), non prende a cuore gli interessi ed i diritti legittimi del 100% dei residenti, paganti le tasse uniformandosi, almeno alle decisioni di quelle Comunità rivierasche che, quelle sì, sono a vocazione turistica?

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