Stessa spiaggia, stesso mare
In questi giorni di inizio estate le magagne vengono fuori che è un piacere.
La città di Savona può giustamente fregiarsi del riconoscimento di bandiera blu per il suo mare e per avere uno dei litorali sabbiosi più lunghi e belli della Liguria, ma dove finisce l’opera della natura e inizia il ruolo dell’amministrazione comunale iniziano i dolori e gli odori … e che odori!
Nella zona delle Fornaci è stato installato un solo bagno chimico, che serve un tratto lunghissimo di bagnasciuga, per cui è chiaro che i foresti si arrangino con il fai da te o, per meglio dire, con il farla da te, cioè direttamente nei portoni e dietro ogni angolo del quartiere.
La spiaggia libera si riempie di tende e di bivacchi organizzati di tutto punto, con ombrelloni, stuoie, sdraio, teli mare, tavolini, sedie, generatori di corrente elettrica, lampade da stadio, musica a palla, borse frigo stracolme di birra, alcolici, melanzane e melone, tipico esempio di turismo mordi e fuggi … se arriva la municipale.
Il problema è recente? Certo che no!
Negli ultimi tempi, però, i disagi si sono decuplicati e, la percezione dei residenti e degli operatori economici è che non freghi niente a nessuno che una parte del litorale si sia rapidamente trasformato nella terra di conquista di pullman stracarichi di turisti sparagnini, a volte rissaioli e pure con “presumin”.
Non voglio recitare la parte del solito ligure “stundaio”, che non apprezza chi viene da fuori, ma, sinceramente c’è un limite a tutto.
La gente delle Fornaci osserva perplessa la fila ininterrotta di torpedoni che, dalle prime ore del mattino, sfornano centinaia di turisti fai da te e qualche “mugugno” inizia a scappare.
Alla partenza degli ospiti, la sera stessa, o, peggio, la sera dopo, i “mugugni” si sono trasformati in qualcosa di irripetibile.
Eppure, gli slogan della campagna elettorale con cui l’attuale Sindaco stravinse la scorsa tornata elettorale furono azzeccatissimi: “Savona è una città attrattiva perché ha una buona qualità della vita, è pulita e curata, sia in centro che nei quartieri, crea luoghi di aggregazione perché le persone si incontrino. Lancia nuovi progetti e richiama idee, persone e investimenti”.
Alla domanda se Savona sia una città attrattiva, osservando il litorale la risposta è: a sto punto lo è anche troppo.
E’ sufficiente contare i sacchi a pelo e le tende montate nelle spiagge libere per rendersene conto.
Circa la promessa elettorale che la città diventi pulita e curata, il responso è: fatto! pardon, fatta: nei portoni, sui marciapiedi, sulla battigia, ovunque.
In merito all’aggregazione, la soddisfazione dei foresti è certamente al top, testimoniata dalle bottiglie vuote lasciate sulla sabbia e dai barbecue per le grigliate apparecchiate per le festanti comitive.
Per quanto concerne gli investimenti, invece, come città, siamo ancora un pochino carenti: quelli vengono fatti altrove, purtroppo, chissà come mai?
Anche questo è agenda e l’estate è appena iniziata!
Buone vacanze
Massimo Arecco Consigliere comunale di FdI