Pensiero domenicale: Breve storia di una Sconfitta annunciata.

Chi si stupisce delle tante troppe sconfitte elettorali della sinistra, in questo paese, si nasconde dietro a un dito.
Troppi anni di mediazioni, tra correnti che rappresentano il PD, ma che, scusate l’ardire, non la sinistra.
Per comprendere l’attuale deriva a destra dell’Italia, è necessario ricordare la storia della sinistra italiana, la sua eterogenesi e come questa abbia favorito il processo che ha portato al trionfo del capitalismo neoliberista, la “post-politica oltre ogni ideologia” e l’anomia politica liberista, quindi il successo della destra da Berlusconi, Salvini alla Meloni. Nel 1989 il PCI viene sciolto, e ciò proprio quando esplode il boom della controrivoluzione neoliberista; ciò provoca una devastante destrutturazione economica, sociale, culturale e politica. La fine della grande e media industria produce la dispersione dei lavoratori tra lavoro sempre più instabile, mal pagato e al nero. Le economie sommerse arrivano a oltre il 32% del PIL, circa 8 milioni di lavoratori oscillano dal precariato al lavoro nero, sotto il potere violento di caporali legati alla mafia; una gigantesca frode fiscale…Come data simbolo, della conversazione neo liberista del PCI possiamo inventariarla nel 1994 anno della morte di Enrico Berlinguer. Basta guardare l’evoluzione degli stipendi medi in Europa dal 1990 al 2020: l’Italia è nella posizione più bassa…; è il Paese in cui il capitalismo liberista ha potuto imporre il supersfruttamento più brutale. E questo anche perché i sindacati sono molto deboli e la sinistra non esiste più! (mentre era il paese con la sinistra più forte in Occidente).

Questa è la breve sintesi che ha portato il popolo della sinistra a non sentirsi più rappresentato.
E si che di campanelli di allarme ne sono suonati in questi anni:
Umberto Bossi, vince le elezioni nel centro a Milano, doppiando Franco Bassanini.
A Torino, dove abitano gli operai della Fiat Mirafiori, Sergio Chiamparino perde di misura di fronte allo psichiatra Alessandro Meluzzi.
A Rozzano, cintura industriale di Milano, l’ex segretario della Cgil Antonio Pizzinato perde sonoramente di fronte a Valentina Aprea; e altrettanto fa Fiorenza Bassoli a Sesto San Giovanni (detta «la Stalingrado d’Italia») contro Pierangelo Paleari.
Questi episodi non sono serviti per aprire gli occhi e capire, che il paese stava spostandosi a destra, e neppure la nascita dei cinque stelle li fa preoccupare, un movimento neo qualunquista, post ideologico, che attrae molto elettorato di sinistra deluso, probabilmente per la partecipazione del PD a governi tecnici, Monti, Draghi rappresentanti di un Europa dei banchieri, o di aver sorretto governi che hanno aiutato i ricchi, e distrutto i poveri.
Purtroppo per il PD e sinistra in genere, i potenti, l’Europa per prima hanno capito che la destra destra, è in grado di fare meglio una politica antisociale e a favore dei poteri forti.
Non si cambia il segretario politico, mantenendo un’idea fatta di contraddizioni, retromarce mediazioni tra linee di pensiero antitetiche che obbliga di fatto a tenere la linea perdente di sempre.
Necessità una vera e propria rifondazione della sinistra italiana, chiudendo l’esperienza del PD per costruire un partito di matrice socialista, riformista, federalista, la destra ha compiuto una lunga traversata, nel deserto, per costruirsi una credibilità politica. La sinistra deve saper fare la stessa cosa, smettendo di considerarsi una nobile decaduta e sperando che prima o poi l’aria cambi.
Solo voi siete in grado di fermare l’onda destrorsa in questo paese, con una linea politica chiara e orientata a sinistra.
Il 51% di coloro che non vanno più a votare stanno aspettando che nasca un soggetto politico che finalmente torni a dire qualcosa di sinistra.

Roberto Paolino

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