biodigestore di Ferrania

 Riflessioni sulla politica savonese
Le recenti vicende relative al biodigestore di Ferrania sono l’occasione per alcuni spunti di riflessione di cui vorrei fare partecipi i vostri lettori.Nella politica savonese si sta assistendo ad una evoluzione che presenta aspetti contrastanti…..
Da una parte cresce la richiesta di molti cittadini di essere coinvolti e partecipi delle scelte strategiche importanti per il proprio territorio; nel caso specifico il progetto di costruire un biodigestore per lo smaltimento dei rifiuti biodegradabili da 45.000 tonnellate annue, con possibilità di raddoppio a 90.000, ha innescato la mobilitazione di molti Valbormidesi che, con il coordinamento delle Associazioni Ambientaliste, hanno partecipato ad una serie di assemblee pubbliche per discutere sul tema. Queste istanze per una democrazia partecipata hanno trovato un degno ed alto riconoscimento nel Consiglio Comunale di Carcare del 20 dicembre 2011, dove i consiglieri eletti hanno discusso e votato una mozione sul biodigestore, proposta dal Gruppo “Noi per Carcare“, solo dopo aver permesso alla Societa’ proponente Ferrania Ecologia ed alle Associazioni Ambientaliste, contrarie al progetto, di esprimere ed illustrare le rispettive posizioni.
Parallelamente a queste manifestazioni di democrazia partecipata si assiste ad una deriva della politica savonese verso forme monocratiche; decisioni come quella di dare il via libera al biodigestore e’ stata presa dall’Amministrazione di Cairo Montenotte senza convocare un Consiglio Comunale o una riunione di Giunta dedicata all’argomento; gli esiti, inoltre, non graditi del Consiglio Comunale di Carcare hanno provocato reazioni del Sindaco di Cairo M. Fulvio Briano e del coordinatore del Partito Democratico Savonese Livio Di Tullio che denotano uno scarso rispetto dei principi democratici più elementari. Il primo cittadino, infatti, ha definito il Consiglio Comunale di Carcare, regolarmente convocato e con un’ampia partecipazione di pubblico, un “teatrino montato.
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