Ne abbiamo già scritto ma continuano all’interno del PD le critiche sulla scelta della Di Padova al prossimo congresso del partito.
La carriera politica dell’attuale vicesindaco Elisa Di Padova nasce da speaker del Savona calcio ai tempi d’oro del Presidente Andrea Pesce sfruttando la notorietà che quel ruolo le ha dato e soprattutto le conoscenze per entrare in politica.
Lo fa con Italia dei Valori di Di Pietro o meglio della coppia Palladini – Fusco. Entra in comune giovanissima e fa l’assessore del sindaco Berruti.
Caduta in disgrazia la formazione politica a cui aderiva scende dalla nave che affonda ed entra nel Partito Democratico diventando improvvisamente la passionaria rossa, interpretando quella di sinistra.
Alle primarie 2016 appoggia convintamente Livio Di Tullio ma il giorno dopo la sconfitta del suo mentore sale immediatamente e senza esitazioni sulla barca di Cristina Battaglia diventando la sua più grande sostenitrice.
Perde Cristina Battaglia alle elezioni e lei rimane in consiglio comunale interpretando però nel partito un ruolo non di prima linea ma di riferimento per la corrente savonese di Andrea Orlando, l’area più a sinistra del PD.
Durante i 5 anni di consiglio riesce a diventare capogruppo facendo le scarpe proprio a Cristina Battaglia.
Nel 2021 improvvisamente diventa la più grande sostenitrice di Marco Russo lavorando in campagna elettorale più per sé stessa e per il Patto di Russo piuttosto che per il PD.
Vince Marco Russo e lei diventa vicesindaco grazie ai voti ricevuti ma anche grazie alla corrente orlandiana.
Della sua attività da vicesindaco neanche l’ombra.
Ora c’è il congresso del PD e si trova a dover scegliere tra Elly Schlein cioè la candidata più a sinistra e Stefano Bonaccini, ex renziano e forte riformista, ma soprattutto super favorito.
E secondo voi cosa sceglie Elisa Di Padova? Ovviamente il favorito, tradendo Orlando ma soprattutto i tanti che vedevano in lei un riferimento savonese di sinistra.
Le persone più vicino a lei non l’hanno seguita e ora la nostra vicesindaca sembra un pesce fuori d’acqua ma soprattutto isolata.
E ancora non sa che ai congressi non basta schierarsi ma per poi contare bisogna dimostrare di portare con sé persone e voti.
Tanti auguri e alla prossima giravolta politica